Danilo Restivo: Elisa Claps mi rifiutò

Danilo Restivo: Elisa Claps mi rifiutò

Danilo Restivo: Elisa Claps mi rifiutò

CATANIA, 20 giugno 2011 – Sabato 2 luglio, a Potenza, si svolgeranno i funerali di Elisa Claps, la ragazza uccisa 18 anni fa ma ritrovata solo il 17 marzo 2010 nella chiesa della Ss. Trinità, a Potenza. Intanto a Winchester, in Inghilterra, si sta svolgendo il processo per l’assassinio di Heather Barnett, la sarta assassinata nel 2002 a colpi di martello: Danilo Restivo, imputato per l’omicidio della donna, è anche l’ unico indagato dalla Procura di Salerno per la morte di Elisa Claps . Durante la sua deposizione al processo, il 39enne potentino ha dichiarato: “Ero attratto da Elisa e dopo poco che sono uscito con lei mi sono dichiarato. Lei mi ha rifiutato perché aveva una relazione con un ragazzo di Palermo. Ci rimasi male, ma bisogna ricordare che era la sorella di un amico, Luciano, quindi non volevo causare nessun problema”. Poi ricordando il 12 settembre 1993, giorno in cui Elisa sparì, ha raccontato: “Avevamo fissato un appuntamento per telefono il giorno precedente” alla Chiesa della Santissima Trinita’, “Io volevo farle gli auguri per gli esami e parlare di Paola” (Paola Santarsiere). “Ero stato rifiutato e volevo sapere se fosse il caso di mandarle dei fiori. Ci accordammo di vederci alle 11.30 davanti alla chiesa”…”Fu lei a invitarmi ad andare dentro. C’erano delle persone che stavano pregando e cosi’ andammo dietro l’altare, nel presbiterio”… “Elisa mi consiglio’ di lasciarla perdere, dal punto di vista sentimentale, e di rimanere amici”…”Elisa uscì dalla Chiesa, mentre io mi fermai ancora un po a pregare”. Secondo Restivo, Elisa quel giorno “era preoccupata” per “un uomo” che “l’aveva moltestata giusto fuori dalla chiesa”.
Danilo Restivo ha anche confermato la strana abitudine di tagliare delle ciocche di capelli alle ragazze: “Ho cominciato a tagliare i capelli alle ragazze per una scommessa con gli amici ma poi mi è piaciuto e ho continuato in Italia e nel Regno Unito. Non ho mai saputo che era un crimine, se lo è chiedo scusa”.

Annamaria Balistrieri

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