Expo 2015: Sgarbi: “Niente Bronzi di Riace. Meglio quelli di Pergola”

Expo 2015: Sgarbi: "Niente Bronzi di Riace. Meglio quelli di Pergola"

Expo 2015: Sgarbi: “Niente Bronzi di Riace. Meglio quelli di Pergola”

Vittorio Sgarbi ha deciso di rinunciare all’idea di esporre i Bronzi di Riace all’Expo di Milano 2015: troppo fragili strutturalmente e, quindi, troppo complicato riuscire a trasportarli da Reggio Calabria fino alla Lombardia. Ma il critico d’arte si getta subito in un’altra polemica che sicuramente lascerà il suo strascico; Sgarbi sarebbe interessato a portare a Milano il gruppo scultoreo dei Bronzi dorati di Pergola, che già avevano infiammato le cronache per un’infinita querelle tra Ancona e Pesaro. La motivazione per esporli all’Expo, secondo Sgarbi, è presto detta: se i Bronzi di Riace sono troppo delicati da trasportare, allora quelli di Pergola non costituirebbero un gran problema, in quanto “sono opere d’arte meno fragili, più facilmente trasportabili”. La notizia ha però scombussolato il presidente del Sistema Museale della Provincia di Ancona, Alfonso Maria Capriolo, che ha immediatamente risposto al critico: “Mi auguro che Sgarbi non abbia dimenticato le furibonde polemiche che insorsero tra il comune di Ancona, molto interessato a che le statue dei Bronzi restassero nella città dorica,  la Soprintendenza Archeologica delle Marche, che invece li voleva stabili al Museo Archeologico nazionale di Ancona, e il comune di Pergola, dove il gruppo scultoreo, risalente all’epoca romana, era stato rinvenuto e dove è tuttora esposto”. Ma dalle parole di Capriolo si evincono altri motivi relativi al già confermato rifiuto a mandare i Bronzi a Milano: “Sgarbi, tempo fa, curò diligentemente la mostra di Fabriano Da Giotto a Gentile – ha spiegato – però ha criticato duramente la politica culturale di Ancora, definendola una “città morta” rispetto a Jesi, Urbino e Osimo. Dimentica inoltre che, nel 1988, i pergolesi si opposero al trasferimento dei bronzi ad Ancona arrivando addirittura a murarli, anche se poi causarono alcuni danni al rivestimento dorato delle statue, che richiesero accurati restauri”.

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