Quirinale, martedì iniziano le consultazioni nella sede del Pd

Quirinale, martedì iniziano le consultazioni nella sede del Pd

Martedì prossimo inizieranno presso la sede del Pd a Roma le consultazioni per il prossimo presidente della Repubblica, alle 9.30. Alle 19, la delegazione del Pd incontrerà quella di Forza Italia, mentre si sta ancora aspettando una risposta dal Movimento Cinque Stelle: “Il Pd ci ha convocato al Nazareno per il presidente della Repubblica. La risposta la daremo stasera durante la notte dell’onestà a Piazza del Popolo” avevano annunciato ieri su Twitter i membri del direttorio del M5S, Luigi Di Maio, Roberto Fico e Alessandro Di Battista; alla “notte dell’onestà” ha partecipato Beppe Grillo, il quale, uscito dall’albergo “Forum” per recarsi alla manifestazione, alla domanda di alcuni giornalisti se fosse pronto per “la battaglia per il Quirinale” aveva risposto: “I giochi sono già fatti. Noi decidiamo poco”. D’altronde, anche da molte frange della sinistra è arrivata la proposta di costituire una fronda anti Nazareno, idea appoggiata soprattutto da Pippo Civati, dissidente del Pd, e dal leader di Sel Nichi Vendola, che varie volte hanno proposto al M5S di presentare un candidato NN, Non Nazareno. Ma sembra che al premier Renzi la cosa non faccia paura e va avanti per la sua strada:” Cercheremo un nome condiviso e rappresentativo degli italiani”, è questa la formula con cui il Pd da lunedì avvierà le consultazioni prima tra i suoi parlamentari e poi con gli altri partiti per arrivare, entro giovedì mattina, ad indicare il candidato da presentare; l’obiettivo è comunque quello di mantenere segreto fino all’ultimo il nome del candidato. Il problema più impellente è infatti quello di evitare gli stessi errori che hanno poi motivato i franchi tiratori a far fuori alcuni nomi presentati nel 2013, tra cui quello di Romano Prodi, e, in seconda battuta, la fronda anti Nazareno.

Il metodo renziano per superare i rischi e i pericoli
Si farà così: lunedì mattina, alle 9, proprio per dimostrare la volontà di incontrare i membri del Pd, i più pericolosi, Renzi incontrerà prima i deputati e poi i senatori; martedì, invece, sarà lui stesso a guidare la delegazione Pd che incontrerà tutti i partiti per ragionare “sul metodo e sulla modalità di elezione per arrivare ad un accordo su un nome condiviso che rappresenti tutti gli italiani”.

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