Delitto di Yara Gambirasio: riparte il 17 il processo a Massimo Bossetti

Delitto di Yara Gambirasio: riparte il 17 il processo a Massimo Bossetti

Ieri, il tribunale di Bergamo è stato stretto d’assedio da reporter e fotografi per l’inizio del processo a Massimo Bossetti, il muratore accusato dell’omicidio della tredicenne Yara Gambirasio, ritrovata uccisa, dopo essere scomparsa per tre mesi, in un campo nei pressi di Chignolo d’Isola il 26 febbraio 2011. Dopo cinque anni dalla morte di Yara, 711 testi citati dalla difesa e 120 quelli dell’accusa, i giudici hanno deciso di esprimersi il prossimo 17 luglio a proposito delle eccezioni preliminari sollevate dai legali di Bossetti e alle quali si è opposta la Procura. Sempre in quella data, i giudici decideranno anche se ammettere in aula le telecamere, alle quali si è dichiarata contraria la famiglia della ragazzina uccisa. Infatti, anche in questo caso il pm e la parte civile hanno dato parere negativo. Inoltre, gli avvocati difensori di Massimo Bossetti hanno chiesto alla Corte d’Assise di Bergamo la nullità del prelievo del Dna del muratore tramite un boccaglio, durante un controllo stradale simulato, un prelievo che poi incastrò Bossetti in quanto il suo codice genetico era lo stesso di Ignoto 1, ritrovato tra le tracce biologiche presenti sul corpo di Yara. Secondo la difesa, il prelievo andava fatto con le garanzie difensive in quanto “non si può sostenere che il signor Bossetti, il 15 giugno 2014, non fosse indagato”, infatti fu arrestato il giorno dopo. Ancora, per la difesa sarebbe nullo anche il capo d’imputazione che fa riferimento a due diversi luoghi in cui si sarebbe consumato l’assassinio di Yara: Brembate di sopra e Chignolo d’Isola. Bossetti ha fatto sapere che intende seguire ogni fase del processo, cosa che invece non si sentono di fare i coniugi Gambirasio, che saranno in aula solo durante le volte in cui dovranno testimoniare.

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