Ignazio Marino: “Ho ricevuto molti testimoni avvelenati dal passato”

Ignazio Marino: "Ho ricevuto molti testimoni avvelenati dal passato"

Il sindaco di Roma, Ignazio Marino, ha analizzato la situazione attuale e del passato della capitale per quanto riguarda i rifiuti, nella conferenza stampa di presentazione del nuovo impianto dei rifiuti a Rocca Cencia. Entro il 2030, annuncia il primo cittadino romano, l’Unione europea farà spegnere tutti gli inceneritori. «Avessi voluto pensare al mio interesse politico – spiega Marino – avrei rinviato la soluzione del problema, la realizzazione di impianti che superano gli inceneritori. Avrei potuto dire “sapete che c’è? dello spegnimento degli inceneritori se ne occuperà il sindaco del 2025”, ma non ho fatto nulla di tutto ciò, per non lasciare un testimone avvelenato a chi verrà dopo di me nel 2023. Io però ho un grande vantaggio, non devo fare carriera politica. I sindaci che dovevano pensare al loro futuro politico pensavano ai risultati immediati, non a lungo termine». «Sono accadute cose illegali – tiene a sottolineare il sindaco capitolino – e se n’è occupato Pignatone. Poi ci sono state cose legali ma non convenienti per la città come la questione dei cassonetti. Abbiamo 67 mila cassonetti a Roma e, invece di averli acquistati, nella Consiliatura precedente con il sindaco Alemanno abbiamo speso 48 milioni per fare un leasing, pagando una somma pari all’acquisto, di cassonetti che fanno schifo e che adesso stiamo cambiando. Questo è un testimone avvelenato che ci è stato consegnato», afferma indignato Marino. «A Ostia l’altro giorno ho inaugurato una scuola i cui finanziamenti risalivano addirittura al 2001. Sempre a Ostia abbiamo riaperto i varchi alla spiaggia chiusi negli anni Ottanta, nessuno lo aveva fatto prima. In 20 anni qui a Roma – ha spiegato infine – non è mai stato fatto un solo investimento per gli impianti dei rifiuti. Ancora: quando abbiamo fatto i carotaggi sulla Nomentana sapete che abbiamo scoperto? Sotto il tappeto di asfalto è stata messa solo la terra, nient’altro».

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