Disoccupazione, ministro Poletti: “Un sacco di giovani non conosce l’inglese in modo adeguato”

Il ministro Poletti al workshop Ambrosetti di Cernobbio parlando di disoccupazione ha affermato che uno dei problemi è che un sacco di giovani non conosce l’inglese in modo adeguato: «Abbiamo un salto culturale da fare, bisogna lavorare da questo punto di vista»

Disoccupazione, ministro Poletti: "Un sacco di giovani non conosce l'inglese in modo adeguato"

«Vogliamo combattere il precariato» è questo l’obiettivo del Jobs Act ribadisce il ministro del lavoro e delle politiche sociali nel Governo Renzi, Giuliano Poletti, intervenuto al workshop Ambrosetti di Cernobbio. «Negli ultimi sette mesi sono stati creati 100 mila nuovi posti di lavoro, quelli che il centro studi Nomisma aveva ipotizzato in un anno», tiene a sottolineare con fierezza Poletti. Secondo il ministro però non sono i numeri il successo della riforma del lavoro quanto l’importante «cambiamento qualitativo, i contratti a tempo determinato sono diventati stabili». Riguardo al Jobs Act Poletti ha detto che «la Cgil esprime la propria valutazione ma noi non possiamo non fare i conti con la necessità di dinamismo nel mercato del lavoro. Dobbiamo partire dalla realtà concreta e cercare di farla evolvere verso una società dinamica: noi dobbiamo combattere le rendite e promuovere le opportunità». Il futuro degli italiani per avere successo nel lavoro sta «nel creare, nel produrre, nel promuovere e nel dare opportunità». A chi gli fa notare che nel nostro Paese la disoccupazione giovanile è alle stelle, il ministro risponde che «i giovani devono iniziare a riflettere verso tante direzioni, bisogna cercare di continuare a migliorare le proprie condizioni di occupabilità, noi in Italia abbiamo un sacco di giovani non conosce l’inglese in modo adeguato», «abbiamo un salto culturale da fare e quindi dobbiamo lavorare da questo punto di vista».

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