Direzione Pd, Renzi: “Salviamo i conti correnti degli italiani e ci prendiamo gli insulti grillini”

«Noi salviamo i conti correnti degli italiani e ci prendiamo gli insulti della demagogia grillina. Spiace che altri cadano su una lettura superficiale e indecente di quello che è accaduto». E’ quanto dichiarato dal premier durante la direzione dei Dem in merito alle banche. Renzi ha però preso le difese della sindaca di Roma: «Non ho condiviso le parole di De Luca sulla Raggi, che merita il nostro augurio di buon lavoro»

Direzione Pd, Renzi: "Salviamo i conti correnti degli italiani e ci prendiamo gli insulti grillini"

La direzione del Partito Democratico, convocata dopo i risultati dei ballottaggi e rinviata a causa della Brexit, è durata circa cinque ore e per la prima volta da quando il presidente del Consiglio Matteo Renzi è segretario Pd, ha visto salire sul palco tutti i capi delle aree che compongono il partito. L’ex sindaco di Firenze nel suo lungo discorso ha affrontato tematiche come il terrorismo, fino alla necessità di cambiare l’Europa: «Il referendum – ha tenuto a sottolineare il premier – è cruciale non per il destino di qualcuno ma per la credibilità della classe politica italiana. Per raggiungere l’obiettivo mancano un centinaio di firme. Questo referendum non è conosciuto dai cittadini perché nessuno pone la questione del quesito, della domanda, e lo si trasforma da chi vuole il no in un derby personale». «Chi mi dice ‘Renzi non deve personalizzare’ faccia una cosa: personalizzi lui, faccia i banchetti perché questo referendum sia di tutti».

Renzi sulle riforme
«Non credo alla discussione sulla personalizzazione, ormai è un refrain. Se c’è qualcuno tra di voi che pensasse che dopo che questa legislatura, nata in questo modo, nel caso in cui il referendum si concludesse con il no da parte del presidente del Consiglio, e io aggiungo il governo e anche il Parlamento, non ci sia una presa d’atto. Se qualcuno c’è gli faccio gli auguri». «Il problema non è cosa accade a me, ma al Paese e alla credibilità della classe politica. E non è una minaccia o una preoccupazione, un ricordati che devi morire».

Renzi sul terrorismo
«Nella sfida al terrorismo non servono analisi demagogiche da fare nei talk show, ma serve creare le condizioni perché quei valori che hanno fatto grande l’Europa possano essere difesi. Dobbiamo essere orgogliosi del fatto che il Pd ha proposto un euro in sicurezza e uno in cultura: una piccola cosa, ma dobbiamo rilanciare su questo».

Le banche e gli italiani
«Noi salviamo i conti correnti degli italiani e ci prendiamo gli insulti della demagogia grillina. Spiace che altri cadano su una lettura superficiale e indecente di quello che è accaduto. Sono assolutamente ingiustificate le polemiche che anche alcuni di noi hanno fatto, riprendendo lo storytelling del M5s, fatte di superficialità, noi non abbiamo salvato i banchieri ma i correntisti. Noi salviamo i conti correnti degli italiani, non abbiamo fatto sconti, noi guardiamo con la testa alta chiunque su questo terreno. Salvare i correntisti non significa fare lobby, ma l’interesse dei cittadini».

Renzi sull’Europa
«La nostra visione europeista non è contro l’interesse nazionale, che difendo. Sono pronto a litigare con tutti, senza un atteggiamento subalterno, se c’è bisogno di dire la propria si dice perchè l’interesse nazionale non è una parolaccia, e in molti casi quello italiano coincide con una visione europeista a differenza di altri». «L’Italia può fare tutto ma non riaprire le pagine del passato». «Se in passato fossimo stati più attenti sulla Forneno e meno sulle Banche oggi vivremo meglio. Il punto vero è che l’Italia deve fornire una agenda sullo sviluppo europeo che non deve essere ignorata».

Renzi e il Partito Democratico
«Se volete che lasci non avete che chiedere un Congresso e vincerlo. Se volete dividere la carica di segretario da quella di candidato premier proponete una modifica statutaria. Io, come sempre, sarò in prima fila al fianco di chi vincerà». «La stagione in cui uno, dall’alto della sua intelligenza, pensa di abbattere il segretario è finita. La strategia del conte Ugolino non funziona: se volete i caminetti prendete un altro segretario, perché con me si aprono le finestre. Da Prodi e Veltroni, ho sempre detestato chi attacca il segretario senza una strategia alternativa: se hai i numeri, il partito è di tutti». «Altri litigano nel chiuso delle stanze, non hanno il coraggio di aprirsi, fingono di essere una falange e appaiono come tale. Noi valorizziamo solo quello che ci divide, questo nella società della comunicazione è un problema che esiste».

Gli auguri al sindaco di Roma Virginia Raggi
«Non ho condiviso le parole di De Luca sulla Raggi, che merita il nostro augurio di buon lavoro. Il fatto che altri non utilizzano il nostro stile deve far riflettere gli altri, non noi».

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