Legge elettorale, scontro Pd-M5S: “Renzi vuole cambiare l’Italicum per paura di perdere”

Oggi primo luglio è entrata in vigore la nuova legge elettorale, l’Italicum. Una legge voluta fortemente dal Governo a cui adesso dopo le sconfitte del Pd a Roma e Torino contro il M5S, vorrebbe apportare delle modifiche. Dal blog di Grillo: «Renzi? Un baro da due soldi». Il premier: «Se pensano di farmi paura non mi conoscono»

Legge elettorale, scontro Pd-M5S: "Renzi vuole cambiare l'Italicum per paura di perdere"

Dalla mezzanotte del primo luglio è entrata in vigore la nuova legge elettorale. Con un post pubblicato nel pomeriggio del 30 giugno sul blog di Beppe Grillo, il co-fondatore e garante del Movimento 5 Stelle, i pentastellati rispondono a tono all’ipotesi di modifiche all’Italicum da parte del Partito Democratico dopo le sconfitte di Roma e Torino ai ballottaggi delle ultime amministrative. «In Italia il cambiamento è iniziato – si legge nell’intervento a firma M5s – ma c’è chi fa finta di niente e chi prova a bloccarlo, che è come cercare di fermare il vento per le mani. Le elezioni amministrative sono state vinte dalle idee e dalle proposte del MoVimento 5 Stelle, la forza politica più presente nei comuni al voto e quella che ha preso più voti di tutti al primo turno. Tutti, perfino il premier non eletto, hanno dovuto prendere atto che non si tratta di protesta, ma di voglia di cambiamento che il M5S ha saputo interpretare. Sono state quindi presentate al governo cinque proposte 5 Stelle che sono presenti nel programma per uscire dal buio del 2013 con cui abbiamo vinto le politiche e in quello presentato dai nostri candidati sindaci che hanno vinto a giugno. La risposta è stata prima il silenzio assoluto, poi un nuovo decreto a favore delle banche e ora il cambio delle carte in tavola».

«Anzichè attivarsi per il Reddito di Cittadinanza, il dimezzamento degli stipendi dei parlamentari o l’abolizione di Equitalia il Pd ora pensa solo a come bloccare il cambiamento con due mosse: la modifica della legge elettorale, non per inserire le preferenze ma perchè l’Italicum prevede il ballottaggio e Renzi ha paura di esser battuto con un 70-30 come successo a Roma; la posticipazione del referendum costituzionale, perchè il premier non eletto ha personalizzato il referendum salvo poi rendersi conto dopo il voto del 19 giugno che gli italiani non vedono l’ora di mandarlo a casa
Si fanno le regole ad partitum e quando non gli vanno più bene le cambiano, impegnando la Camera che costa 100.000 euro all’ora a occuparsi dei loro affari e non degli interessi di dieci milioni di italiani che vivono in condizioni di povertà o delle imprese che chiudono a centinaia ogni giorno».

«I portavoce M5S hanno combattuto contro l’Italicum, presentato una legge elettorale scritta in Rete e cercato il dialogo con il Pd per una legge che fosse a garanzia dei cittadini, non dei partiti. Renzi ha pensato solo al suo. Ora vuole cambiare le carte in tavola perchè ha paura di perdere. Un baro da due soldi e con la coda tra le gambe. Se non è capace di capire le priorità degli italiani glielo spieghiamo noi: 1) Reddito di Cittadinanza 2) Abolizione Equitalia 3) Abolizione IRAP 4) Dimezzamento stipendi parlamentari 5) DASPO ai politici corrotti. Non certo cambiare la legge elettorale per cercare di evitare l’inevitabile. Non si può fermare il vento con le mani. Quando il MoVimento 5 Stelle sarà al governo la legge elettorale sarà ancorata alla Costituzione per evitare che i partiti possano cambiarla come vogliono quando fa comodo a loro», scrivono infine dal Movimento.

La risposta del premier
Il presidente del Consiglio Matteo Renzi risponde al Movimento 5 Stelle: «Se pensano di farmi paura non mi conoscono». «Mi scrivono: ‘Non si provi a cambiare l’Italicum’. A me lo dite?».

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