Roma, udienza tra Virginia Raggi e Papa Francesco: “Gli ho portato la voce delle periferie”

Udienza privata in Vaticano tra la neo sindaca capitolina Virginia Raggi e Papa Francesco. «Gli ho voluto portare la voce della Roma dimenticata – ha scritto sui social – una video-raccolta di messaggi, appelli, inviti e testimonianze delle periferie più in difficoltà della Capitale»

Roma, udienza tra Virginia Raggi e Papa Francesco: "Gli ho portato la voce delle periferie"

Udienza privata con Papa Francesco per la neo sindaca di Roma Virginia Raggi (M5S). La prima cittadina della Capitale si è presentata in Vaticano accompagnata dal figlio e dai genitori. «È andata bene – ha detto al termine dell’udienza – è una persona di un’umanità profonda». La sindaca ha voluto donare al Pontefice una video-raccolta di messaggi, appelli, inviti e testimonianze delle periferie più in difficoltà della Capitale, “la voce della Roma dimenticata”, mostrata al Santo Padre attraverso un tablet. Dallo staff di Virginia Raggi fanno sapere che «in sintonia con le parole e il lavoro portato avanti dal Pontefice in questi anni, ha voluto rendergli in dono la voce degli ultimi, di coloro che per tanto, troppo tempo, sono stati dimenticati dalle istituzioni politiche. Il sindaco ha espresso emozione e felicità per l’incontro con Papa Bergoglio e lo ha ringraziato per questa importante occasione».

«Grazie a Papa Bergoglio, gli abbiamo portato la voce della Roma dimenticata»
Conclusa l’udienza, Virginia Raggi ha pubblicato sui social la foto dell’incontro con il Papa accompagnata dal seguente messaggio: «Oggi ho avuto il piacere e l’emozione di essere ricevuta da Papa Francesco, al quale in dono ho voluto portare la voce della Roma dimenticata: una video-raccolta di messaggi, appelli, inviti e testimonianze delle periferie più in difficoltà della Capitale. Da Ostia a Corviale, passando per San Basilio e Tor Bella Monaca, decine di romani hanno voluto esprimere la loro vicinanza e le loro richieste al Santo Padre augurandogli di andare avanti con quanto sta facendo. Questo è stato il nostro pensiero, farci testimoni di quelle voci, con l’auspicio che questo cammino comune rappresenti un sostegno soprattutto per quella parte di città abbandonata, che vuole e deve, tornare a farsi sentire».

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