Le assegnano l’accompagno ma lei è morta da sei mesi: storia incredibile raccontata dalla figlia

Sei mesi dopo la sua scomparsa arriva la telefonata dell’INPS. «Ho fatto parlare l’operatrice ma poi le ho detto che mia madre era morta, da sei mesi. Mi ha fatto le condoglianze. Ma di cosa? Qui si aspetta che la gente muoia»

Le assegnano l'accompagno ma lei è morta da sei mesi: storia incredibile raccontata dalla figlia

Le viene concesso l’accompagno ma ormai è morta da sei mesi. E’ l’incredibile storia raccontata su Radio Cusano Campus da Sabrina Polizzi, donna romana che ha visto spegnersi la mamma a causa dell’Alzheimer. «Inizialmente si pensava ad una depressione – racconta Sabrina – andavamo da un neuropsichiatra a pagamento per riuscire a fare le cose senza dover aspettare troppo tempo. Dopo molte visite il neuropsichiatra ci ha consigliato di andare da una geriatra. All’ASL abbiamo trovato una dottoressa bravissima che ci parlò subito di demenza. Abbiamo fatto una risonanza magnetica ma ormai già era tardi. Mia madre aveva subito un’ischemia celebrale, leggera, che ha portato poi all’Alzheimer». Sabrina si è dovuta sacrificare da subito per seguire la mamma: «Ho dovuto lasciare il lavoro per stare con mia madre. Faccio la badante, un lavoro che a me piace. Poi ho sempre avuto un grande rapporto con mia madre. Tornavo da lavoro e poi seguivo lei ma gli ultimi otto mesi della sua vita ho dovuto lasciare tutto per seguirla sempre, h24. L’invalidità le è stata riconosciuta, al 100% ovviamente, ma senza accompagno. Il neuropsichiatra scriveva chiaramente: “La signora non può compiere gli atti quotidiani della vita”, più chiaro di così». L’accompagno, però, non è mai arrivato. «Anzi – riprende Sabrina – avevamo chiesto un aiuto per i pannoloni che io compravo per lei. Tra l’altro, anche mio padre è invalido, ha un handicap da quando è nato. Un mese dopo la morte di mia mamma si è presentato l’urologo per visitarla e verificare se avesse veramente bisogno dei pannolini».

La beffa finale pochi giorni fa
«Sei mesi dopo la sua scomparsa arriva la telefonata dell’INPS: “La chiamiamo per la proposta che ci è stata sottoposta per un sostegno e che ora possiamo fornirle”. Ho fatto parlare l’operatrice ma poi le ho detto che mia madre era morta, da sei mesi. Mi ha fatto le condoglianze. Ma di cosa? Qui si aspetta che la gente muoia. È una vergogna». Sabrina non vuole fermarsi qui: «Il 5 ottobre mi vedrò con un avvocato per chiedere gli arretrati. Non sapevo questa cosa. Sono una grande fan di Claudio Baglioni ed una mia amica, fan anche lei, è avvocato. Eravamo in albergo prima di un concerto e mi ha spiegato che potevo avere tutti gli arretrati dal momento in cui mia madre aveva fatto richiesta per l’accompagno. Ovviamente l’INPS mi ha chiamato ma non mi ha parlato di questa opportunità. Chiederò, sempre tramite avvocato, anche l’accompagno per mio papà che è invalido ed ha continui tremori».

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