Moratti imbroglia su Facebook

Moratti imbroglia su Facebook

Pare che i “Mi Piace” della fan page di Facebook della Letizia Moratti, siano saliti artificiosamente.  Lei nega ogni coinvolgimento, ma vediamo nel dettaglio la situazione. Dopo la bruttissima figura fatto su Twitter adesso è il turno del social network di Mark Zuckerberg: i numeri dei “Mi Piace” sono arrivati a più di 36.315 sostenitori, probabilmente attraverso un “like hijacking”. Si tratta nella pratica di un iframe che sfrutta il passaggio su una pagina per aumentare i “Mi Piace” di una fan page, che nel caso specifico è quella creata a supporto dell’attuale sindaco in corsa per la rielezione di Letizia Moratti.

In pratica basta ben poco con questa tecnica. Qualsiasi utente che visiti la pagina, grazie a questo script che rivede i coockie per assicurarsi di essere nella pagina dell’interessato, scatta il “Mi Piace”. Dal momento che i fatti in questione violerebbero non solo le condizioni di utilizzo di Facebook, ma anche la buona fede di utenti e osservatori, e mentre la fan page incriminata perdeva un centinaio di Mi Piace, è partita anche la caccia ai responsabili.

Qualora la persona che possiede  il dominio Fatti-fantastici.info attraverso cui passano questi click, che ora risulta offline e la cui cache di Google lo collega a numerose altre pagine Facebook, è coperto da una società che nasconde l’identità di colui che l’ha registrato (la statunitense dell’Arizona Domains By Proxy), si è pensato che fosse interessata la società che si occupa di social media, e che ha in piedi una forma di collaborazione con lo staff di Moratti,The Fool.

Si pensa anche alla FBadvertising, società incaricata della campagna Web di Moratti, società che promette l’incremento dei fan della propria Fan page Facebook. Ma anch’essa dichiara nella sua pagina di presentazione di non far uso di “strategie truffaldine come pagine false, account fake o like baiting (pagine che promettono chissà quale rivelazione in cambio dell’iscrizione)”.

Ormai le elezioni si svolgono anche su internet, come dimostrato fin’ora. Solo che in questo campo, le truffe sono molto più visibili che nella vita reale.

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