Batterio killer: i germogli di Bordeaux di provenienza italiana

Batterio killer: i germogli di Bordeaux di provenienza italiana

Batterio killer: i germogli di Bordeaux di provenienza italiana

CATANIA, 28 giugno 2011 – Ad essere sotto accusa stavolta è l’Italia: stiamo parlando della provenienza dei semi del temibile batterio E. Coli che venerdì scorso ha colpito otto persone a Bordeaux, nel sud-ovest della Francia. Da quanto fa sapere Nacho Parra, il direttore del negozio Jardiland di Villenave d’Ornon, dove i germogli sono stati acquistati, “Non sono tenuto a dire il nome della società che li ha venduti al mio fornitore, la ditta britannica Thompson & Morgan, ma ho i documenti sulla provenienza dei semi che mi ha fornito quest’ultimo, e o sono falsi o è così: i semi vengono dall’Italia”…”L’Italia è il Paese d’origine dei semi incriminati, lo dicono nero su bianco i documenti che tracciano il percorso dei semi fino al mio negozio. Ma forse non nasce lì il problema del batterio”…”Il modo in cui vengono coltivati può cambiare tutto, dipende anche dall’acqua che viene utilizzata per innaffiarli, forse l’acqua aveva un problema”…”Non sono uno scienziato ma quello che so è che il batterio E.coli può essere nel seme o nella coltivazione. Il modo in cui un seme viene coltivato, la temperatura, l’acqua, può modificare totalmente la piantagione. Se una coltivazione è fatta male può avere effetti sulla piantagione finale”. Dunque se da una parte l’accusa ci riporta ad una società italiana, dall’altra si sottolinea la possibilità che il seme incriminato possa essere “sano” e che il problema della contaminazione nasca nella fase di coltivazione.

Annamaria Balistrieri

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