Al Ministro Marianna Madia il governo dell’agenda digitale

Al Ministro Marianna Madia il governo dell'agenda digitale

Al Ministro Marianna Madia il governo dell’agenda digitale

E alla fine dopo vari rinvii, rinunce e ancora rinvii la riforma dell’agenda digitale (Agenzia per l’Italia digitale) toccherà al ministro della Pubblica amministrazione, Marianna Madia. Lo ha deciso il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi che mette in atto questo provvedimento con il dispositivo che porta come data di timbro il 23 aprile 2014 anche se vale dal 22 febbraio in poi. Ecco il decreto al punto 4 dell’articolo 1, a detta del Capo del Governo: “Il Ministro coadiuva il Presidente del Consiglio dei Ministri, con riferimento all’esercizio delle funzioni inerenti all’attuazione dell’Agenda digitale italiana” e ancora al punto h dell’articolo 2 “le funzioni del Presidente del Consiglio dei Ministri relative all’Agenzia per l’Italia digitale di cui all’articolo 19 del decreto legge 22 giugno 2012, n. 83, come convertito dalla legge 7 agosto 2012, n. 134”. Nei giorni scorsi il ministro Marianna Madia aveva messo in cantiere degli interventi sulla PA incoraggiando il popolo ad inviare proposte attraverso email, “il cambiamento per essere concreto deve partire dalle persone – dichiara la Madia al Sole 24Ore – e noi vogliamo valorizzare al massimo le persone che lavorano nelle amministrazioni, rendere il settore pubblico all’altezza del suo ruolo che è quello di essere l’azienda leader del nostro Paese. In due giorni – sottolinea il Ministro della Pubblica amministrazione – sono già arrivate tremila lettere all’indirizzo rivoluzione@governo.it, le leggeremo tutte e con un professore di statistica stiamo lavorando a un sistema di classificazione lessicale veloce per incrociare le lettere con i 44 punti in cui si articolano le linee guida degli interventi annunciati. Come abbiamo scritto nella nostra lettera vogliamo fare sul serio”. “Chi accede alla dirigenza con un concorso entra nel ruolo unico e inizia a percepire la parte fissa di stipendio. Verifica tutti gli interpelli aperti e cerca il suo primo incarico, oppure può trovare un posto nel privato mantenendo il diritto acquisito nella forma di aspettativa non retribuita”.

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