Camorra, richiesta d’arresto per Cesaro (FI), pm: “Concorso esterno”

Camorra, richiesta d'arresto per Luigi Cesaro (FI), l'accusa: "Concorso esterno e turbativa d'asta"

Camorra, richiesta d’arresto per Luigi Cesaro (FI), l’accusa: “Concorso esterno e turbativa d’asta”

E’ di poco fa la notizia della richiesta d’arresto, accolta dal Tribunale di Napoli, nei confronti del deputato di Forza Italia Luigi Cesaro, ex presidente della Provincia partenopea; la richiesta è stata inviata alla Camera dei Deputati dalla Dda del capoluogo campano. Cesaro è indagato nell’ambito di un’inchiesta su presunte concessioni irregolari di alcuni appalti nel territorio di Lusciano (CE) a ditte legate al clan dei Casalesi. Nelle indagini sono implicati anche i fratelli di Cesaro, Raffaele e Aniello, l’ex consigliere regionale campano per l’Udeur Nicola Ferraro ed anche, tra gli altri, l’ex sindaco di Lusciano Isidoro Verolla: tutti e quattro sono stati arrestati. Le persone poste agli arresti sono in tutto sette, ma ci sono altri sette indagati. Secondo i pm Ardituro, Del Gaudio e Sirignano, Luigi Cesaro sarebbe responsabile di concorso esterno in associazione mafiosa e turbativa d’asta: al deputato viene contestato un incontro, avvenuto nel 2004, avuto con l’ex boss dei Casalesi Luigi Guida, oggi pentito, per accordarsi sull’assegnazione dell’appalto sul Piano di Insediamento Produttivo di Lusciano. Di questo incontro, ne ha parlato anche un altro pentito di camorra, Gaetano Vassallo, che ha riferito ai magistrati di conoscere bene Cesaro (conosciuto negli ambienti camorristici come Giggino a purpetta) per motivi politici e di averlo chiamato per nome in un’altra situazione, causandone però un vistoso imbarazzo.

Secondo i due pentiti, due appalti vennero assegnati alle aziende dei Cesaro proprio grazie alle pressioni del clan Bidognetti, con la complicità di soggetti politici della locale giunta comunale. Pochi giorni fa, Cesaro aveva affermato di essere pronto a rinunciare all’immunità parlamentare: “Sono amareggiato per quest’accusa così ingiusta – aveva dichiarato – ma chiederò alla Camera di dire sì all’arresto, perchè è giusto che io venga trattato come un comune cittadino e perchè voglio finalmente uscire da un incubo che mi perseguita da anni”.

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