Cerveteri: dopo quarant’anni il cratere di Eufronio ritorna a casa

Cerveteri: dopo quarant'anni il cratere di Eufronio ritorna a casa

Era finito al Metropolitan Museum di New York dopo essere stato disseppellito illegalmente a Cerveteri (Roma) e venduto all’estero quarant’anni fa: adesso, il cratere di Eufronio, un gigantesco e bellissimo vaso greco del V secolo a.C., ritorna a casa in occasione di una mostra speciale. Il vaso è già in Italia da anni, dopo che finalmente gli Usa si sono decisi a restituire il capolavoro all’Italia, ed è esposto al Museo di Villa Giulia a Roma, ma molti nella cittadina laziale, dove fu scoperto, sperano adesso che possa restare a Cerveteri per sempre e non per qualche tempo. A far drizzare le antenne è stato il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, presente all’inaugurazione della mostra al museo Cerite, che resterà aperta fino al 20 gennaio, il quale ha dichiarato che forse sarebbe meglio se il cratere restasse esposto a Cerveteri anche durante il periodo dell’Expo, da maggio a ottobre, “E poi, chissà…” avrebbe esclamato. Un’esclamazione che ha acceso le speranze del sindaco della cittadina del Lazio, Alessio Pascucci, che ha in mente grossi progetti per valorizzare i beni archeologici di Cerveteri, ex città etrusca, e che ha visto triplicare le vendite dei biglietti del museo da quando un’altra opera di Eufronio, una preziosa coppa da vino, è anch’essa tornata nella cittadina. Ora i due reperti sono tornati insieme, uno accanto all’altro, alla mostra inaugurata da Franceschini e dal presidente della provincia di Roma Nicola Zingaretti; il cratere è stato anche presentato come esempio di lotta al traffico illegale di opere d’arte ed è una delle poche opere di Eufronio che ci sono pervenute integre dall’antichità, essendo 27 quelle rimaste del grande maestro greco; sull’esterno sono dipinte scene di caccia ispirate all’episodio omerico del trasporto del corpo dell’eroe Sarpedonte. Trafugato dai tombaroli nel 1971 dall’area archeologica di Cerveteri, era giunto illegalmente negli Stati Uniti ed era stato acquistato dal Met di New York. Dopo un lungo lavoro diplomatico, il cratere era poi tornato in Italia nel 2008.

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