Mafia Capitale, Marino contro il M5S che ne chiede le dimissioni

Mafia Capitale, Marino contro il M5S che ne chiede le dimissioni

I pm continuano ad indagare nel “mondo di mezzo” della mafia romana che ha portato nei giorni scorsi trentasette arresti e più di cento indagati. Nella giornata di ieri è stata fatta richiesta di riesame per Massimo Carminati. Davanti al Gip sia Salvatore Buzzi che l’ex Banda della Magliana o non riferiscono parola oppure respingono le accuse imputategli. Tace anche Riccardo Mancini, mentre l’unica a parlare è Nadia Cerrito, l’ex segretaria di Buzzi che ha ammesso di aver custodito il libro nero della contabilità: a mettere i soldi nelle buste era la stessa Cerrito che però ribadisce di non avere idea a chi fossero destinate le tangenti. Intanto gli inquirenti stanno cercando di fare luce sul mistero del computer portatile rubato nella sede di Roma della Protezione civile. Secondo quanto è emerso delle ultimissime indagini, non solo affari politici, tangenti e mafia, nella Roma criminale erano coinvolte anche persone dello spettacolo, del mondo del calcio e della musica, in quanto chiedevano e concedevano favori agli uomini coinvolti nell’inchiesta “Mafia Capitale”. In manette anche Giovanni De Carlo, uomo di fiducia di Carminati, definito il suo “delfino”, latitante fino all’arresto avvenuto pochi giorni fa.

Scontro tra Beppe Grillo e il sindaco Marino
Il primo cittadino della capitale Ignazio Marino ha speso parole contro Beppe Grillo, Casaleggio e tutto il Movimento 5 Stelle sia nazionale che romano dopo che i pentastellati avevano rifiutato di entrare in giunta chiedendo solo la guida della commissione trasparenza: “Anch’io mi sto convincendo con rammarico – riferisce il sindaco di Roma – che il Movimento 5 Stelle non vuole assolutamente nessuna responsabilità e nessun impegno, vuole fuggire da qualunque condizione che li metta nella situazione di prendere decisioni”, usando poi la parola “schizofrenia” per riferirsi sia al gruppo dirigente nazionale che al gruppo di Roma, il tutto come risposta alla richiesta, attraverso una nota, di Grillo e Casaleggio di fare un passo indietro.

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