Mafia Capitale, Renzi difende Poletti e Marino: “E’ uno schifo”

Mafia Capitale, Renzi difende Poletti e Marino: "E' uno schifo"

Il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha definito la vicenda “Mafia Capitale” uno schifo, anche se tiene a ricordare che vale sempre la presunzione di innocenza. La sua speranza e richiesta da premier, è che si facciano al più presto i processi. Respinto al mittente il tentativo di chi vuole e sta cercando in tutti i modi di mettere tutti gli indagati o presunti tali, sullo stesso piano, come il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti, definito da Renzi un galantuomo e accusato ingiustamente a causa di uno scatto: “Prendere una tangente non è la stessa cosa che fare una foto a cena”, tiene a precisare il premier che sottolinea di come il suo governo abbia già fatto grandi cose in maniera di corruzione con il presidente dell’anticorruzione Raffaele Cantone. Infine parole di conforto e fiducia per il sindaco di Roma, Ignazio Marino: “Insieme a lui e a tutti i cittadini onesti non consentiremo che la capitale venga accostata a fenomeni squallidi come corruzione e disonestà”. Il governo inoltre, nonostante gli scandali appena scoperchiati che hanno portato all’arresto di 38 persone e un centinaio di indagati, non ha alcuna intenzione di rinunciare alla candidatura di Roma per le Olimpiadi del 2024. E intanto Forza Italia, Lega Nord e soprattutto il Movimento 5 Stelle, chiedono lo scioglimento del consiglio comunale capitolino in modo da poter indire nuove elezioni al più presto per eleggere un nuovo sindaco. A tal proposito, il Vicepresidente della Camera dei Deputati, e parlamentare del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, raggiunto dalle telecamere di Sky, ha dichiarato: “Il nostro primo obiettivo è vedere questo comune sciolto per mafia il prima possibile. Se Marino vuole agevolare questo processo si dimetta e mandi i cittadini romani al voto anche perché non era un grande Sindaco prima di questo episodio, figuriamoci adesso dopo quello che hanno combinato alcuni membri della sua maggioranza”.

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