Morte piccolo Loris: la madre sei minuti vicino al Mulino Vecchio

Morte piccolo Loris: la madre sei minuti vicino al Mulino Vecchio

Forze dell’ordine e Carabinieri continuano senza alcuna sosta nelle indagini per far luce sull’assassinio del piccolo Andrea Loris Stival, bimbo di otto anni trovato morto il 29 novembre in un canalone vicino ad un vecchio mulino nelle campagne di Santa Croce Camerina, un paese in provincia di Ragusa. Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire il percorso effettuato dalla madre del bambino, Veronica Panarello, attraverso i video arrivati della varie videosorveglianza del paese. Secondo quanto si apprende il percorso raccontato dalla mamma di Loris sarebbe poco convincente. La signora Panarello è però irremovibile sulla sua versione dei fatti: “Ho accompagnato Loris a scuola e l’ho lasciato a poca distanza dal cancello”, continua a ribadire la donna. Ma un nuovo dettaglio è emerso nella giornata di ieri: sei minuti di troppo che la Panarello avrebbe trascorso con la sua auto sulla strada comunale 35, ovvero la strada che collega Santa Croce Camerina con le campagne della zona. La mamma del bimbo ucciso non ha dato alcuna risposta sui minuti in questione e nelle riprese delle varie apparecchiature di videosorveglianza manca un chilometro, già ribattezzato come il chilometro di buio, un interpoderale scoperto dalle telecamere, e che porta verso il Mulino Vecchio.

L’unico indagato rimane il cacciatore
A trovare il corpo senza vita del bimbo Andrea Loris Stival, è stato Orazio Fidone, un pensionato dell’Enel meglio conosciuto a Santa Croce Camerina come “il cacciatore”, e che fino al momento rimane l’unico indagato. Il 6 dicembre, ad una settimana esatta dal ritrovamento del cadavere ha preso la decisione di presentarsi ai giornalisti e rispondere nella piazza principale del paese, alle domande insieme al suo legale Pietro Sava. “Sono sulla buona strada – afferma l’uomo – La forza di volontà degli inquirenti e la determinazione, a mio avviso, li sta portando sulla buona strada”. “Non è assolutamente vero – riferisce l’avvocato Sava – che Fidone è andato direttamente in quel posto. Fidone è andato prima in largo Fontana dove ha trovato già delle persone che erano presenti sul posto, ovvero delle persone che andavano a cercare il bambino”.

E intanto sia Polizia che l’Arma dei Carabinieri hanno deciso di attivare due elicotteri per ritrovare lo zainetto che aveva con sé il piccolo Loris quel maledetto giorno della scomparsa. Secondo gli investigatori potrebbe essere proprio lo zainetto a mettere a posto i tasselli mancanti del puzzle, per ricostruire ciò che avvenne la mattina del 29 novembre 2014.

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