Festival di Berlino, bene la “Vergine giurata” con la Rohrwacher

Festival di Berlino, bene la "Vergine giurata" con la Rohrwacher

E al Festival di Berlino arrivò finalmente un film di produzione italiana: ieri è stato presentato “Vergine giurata” dell’esordiente Laura Bispuri, unica pellicola italiana presente in concorso all’interno della competizione principale. Protagonista del film è Alba Rohrwacher nei panni di una ragazza albanese di nome Hana la quale, cresciuta in una comunità montana ancora molto arretrata e legata a codici morali arcaici, in cui le donne sono considerate schiave dei mariti, per fuggire da ciò prima assume un’identità maschile sacrificando la propria femminilità e poi si reca in Italia a Milano, dove vive la sorella, sperando di cambiare vita. Tratto dall’omonimo romanzo di Elvira Dones, il film come opera prima non è niente male e possiede una protagonista tratteggiata con cura ed interpretata intensamente dalla Rohrwacher. La regista dimostra padronanza nel raccontare per immagini la voglia di non vedere repressa la propria sessualità e nel costruire due temporalità, il passato in Albania e il presente in Italia; a parere di molti, anche la colonna sonora è molto bella e coinvolgente, sebbene ci sia qualche caduta di tono (l’inevitabile storia d’amore con un istruttore di nuoto).

Comunque, la stampa estera ne ha parlato molto bene e “Vergine giurata” potrebbe anche finire nel palmares finale, diventando una vera sorpresa per la kermesse tedesca. A proposito di tedeschi, diversi minuti di applausi sono stati tributati a “13 minutes” di Oliver Hirschbiegel, che torna a parlare, dopo “La caduta”, di Adolf Hitler e dell’oscura pagina che il Furher ha scritto nella storia tedesca, condannando la Germania a dover ripensare perennemente al passato; il risultato è un film emozionante non sulla Storia, ma su cosa sarebbe potuto succedere storicamente se fosse avvenuto quanto raccontato in “13 minutes”.

E’ la storia vera di Georg Elser, un carpentiere che per poco, nel 1939, arrivò ad un passo dal cambiare il corso della Storia: egli posizionò una bomba all’interno di una sala in cui Hitler doveva tenere un discorso, ma il suo piano di ucciderlo fallì perchè il capo nazista abbandonò la sala tredici minuti (appunto) prima che avvenisse la deflagrazione. Un modo per non dimenticare anche chi ha solamente sfiorato la Storia.

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