In tempi di crisi il lusso passa da possesso ad emozione

In tempi di crisi il lusso passa da possesso ad emozione

Secondo un’analisi del Censis voluta da Ornellaia la crisi ha cambiato il modo di rapportarsi degli italiani con i beni di lusso. In passato si comprava più per possesso che per altro, la ricerca invece ha stabilito che oggi si cerca di avere il lusso il più delle volte per provare un’emozione. “Si spende di meno ma si investe di più in esperienze uniche”, queste le parole del ricercatore del Censis Giulio De Rita. E se un tempo si andava a cercare più prodotti come automobili o abiti firmati, adesso gli si preferisce un qualcosa che possa produrre dentro di noi un’eccellenza a livello di emozioni. “Chiudono le pelliccerie, si vendono meno gioielli e aprono alberghi a cinque stelle”, spiega ancora De Rita, “sono aumentati i consumi dei prodotti di qualità come prodotti bio, prodotti tipici; c’è una maggiore sobrietà ma anche una ricerca di maggiore qualità. Si spende di più per il vino e se ne beve di meno”. Ornellaia, che ne ha commissionato la ricerca, è un brand del gruppo vitivinicolo Marchesi de’ Frescobaldi, una vera e propria eccellenza toscana nel campo del vino. Secondo De Rita il bel paese si ritroverà ad essere un punto di riferimento per la ricerca di prodotti che garantiscono di vivere quell’emozione che si cerca nella qualità. “In fondo – spiega il ricercatore – anche il Made in Italy è la capacità degli italiani di insegnare al mondo come vivere un lusso di qualità, un lusso non ostentato. Per chi ci osserva da fuori il lusso italiano coincide oggi con strutture esclusive, ristoranti super stellati, vini e cibi pregiati. E l’Italia infatti si colloca al primo posto tra le destinazioni mondiali del turismo di lusso”. “I vini italiani d’eccellenza – analizza infine il ricercatore del Censis – sono ad esempio sempre più apprezzati a livello mondiale tanto da ritrovarsi meglio dei francesi nelle più importanti aste internazionali”.

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