Isis: “Stiamo arrivando a Roma”, il messaggio lanciato su Twitter

Isis: "Stiamo arrivando a Roma", il messaggio lanciato su Twitter

Il terrorismo islamico starebbe marciando verso l’Italia e in particolare Roma. La minaccia, sempre più reale arriva questa volta dal social network Twitter, dove l’Isis avrebbe lanciato l’hashtag chiamato «stiamo arrivando a Roma» dove si legge «Isis a Roma, se Dio vuole». A darne notizia il sito di intelligence di Rita Katz, ‘Site’, ovvero Search for International Terrorist Entities. Questo spazio web è stato creato per seguire attraverso i social network i movimenti degli islamisti dell’Isis. Una minaccia che incute paura nella popolazione italiana e soprattutto nel popolo della capitale che non si sente più al sicuro. Intervistato da SkyTG24, il sindaco di Roma, Ignazio Marino, ha così spiegato la posizione dell’Italia e dei capitolini: «E’ evidente – riferisce Marino – che noi dobbiamo reagire come gli altri paesi europei con maggiori risorse per la sicurezza. Ed è chiaro che Roma, che tra l’alto ospita il Vaticano, è davvero un obiettivo a rischio. Io non voglio né spaventare né far preoccupare però credo che l’atteggiamento migliore sia quello della prevenzione e nel settore della sicurezza la prevenzione si fa con la presenza sul territorio delle forze dell’ordine, e le forze dell’ordine in questo momento come numero nella nostra capitale sono insufficienti». «Il buco del bilancio? Sicuramente il fatto di essere in una crisi economica è un fatto che incide dal punto di vista della gestione delle risorse umane della polizia ma il buco del bilancio del comune di Roma che stiamo risanando con il piano di rientro, non incide sulle forze dell’ordine. La Polizia, i Carabinieri e la Guardia di Finanza ricevono i loro stipendi dallo Stato non dal comune di Roma che ha dalla sua responsabilità la Polizia locale che però non ha il ruolo di contrastare la violenza o il terrorismo ma bensì la viabilità e l’abusivismo commerciale. Quindi sono due compiti completamente diversi. La sicurezza rispetto alla violenza o al terrorismo non spettano certamente alla città o alla Polizia locale», conclude Ignazio Marino.

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