Milan: venduto il 75% della società ai cinesi, arriva subito la smentita

Milan: venduto il 75% della società ai cinesi, arriva subito la smentita

Silvio Berlusconi ha venduto il 75% del Milan. A riferire di questa possibile cessione è stata l’agenzia di stampa “Askanews”, secondo cui l’ex premier lo scorso martedì, durante una riunione politica a Palazzo Grazioli, ha confessato ai presenti di aver venduto il 75% del suo club ad una cordata cinese. Poi ha aggiunto che, per arrivare all’ufficializzazione, si dovrà attende ancora qualche mese. Barbara Berlusconi, ad dei rossoneri, naturalmente non cambierebbe il suo ruolo, e i cinesi starebbero valutando il Milan circa un miliardo e mezzo. A spingere per l’acquisto è lo stesso governo cinese che pare abbia un ruolo molto rilevante in questa possibile trattativa. Dopo queste ultime notizie, ormai si dava la cosa per scontata, invece è arrivata la smentita, tramite l’Ansa, da parte dell’entourage del cavaliere, che ribadisce come non vi sia nessuna trattativa in corso. La notizia sembra davvero una bufala; nella mattinata, infatti, a smentire tutto è stato anche il magnate cinese Zong Qinghou, che ha aggiunto pure di non essere interessato ad entrare nel mondo del calcio. Ormai, da molti mesi si parla di una possibile vendita del Milan da parte di Berlusconi, si era ipotizzato anche di Mister Pink, un magnate rumeno che lo scorso mese era stato accostato al Milan, ma anche lì si è trattato solo di voci, niente di più. C’è da considerare un fatto però: il governo cinese ha paventato un possibile approdo nel mondo del calcio europeo, anche perchè in materia economica l’Europa fa davvero gola, specialmente nel mondo del calcio dove circolano molti soldi. L’unica vera e reale trattativa per la cessione di alcune quote del Milan è stata quella imbastita con il tailandese Bee Taechaubol, che tornerà in Italia dopo le vacanze di Pasqua; inoltre, lo stesso magnate tailandese ha ottimi contatti con la Cina, dove possiede una grossa commercializzazione in campo immobiliare. Insomma, prepariamoci nei prossimi anni a vedere un Milan più orientale che europeo.

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