Tunisia: strage di turisti in spiaggia a Sousse. Voci di 4 italiani morti

Tunisia: strage di turisti in spiaggia a Sousse. Voci di 4 italiani morti

Due hotel, frequentati soprattutto da turisti stranieri, sono stati attaccati da due presunti terroristi islamici a Sousse, nella costa centro – orientale della Tunisia. I due hanno provocato una strage, con almeno 28 persone trucidate, tra cui molti vacanzieri e un attentatore, ma le fonti tunisine parlano di 36 vittime. In una nota, il ministero della Salute ha precisato che tra i morti vi sono persone di nazionalità inglese, tedesca e belga. Voci non confermate parlano anche di quattro italiani rimasti uccisi nell’attentato. Secondo la ricostruzione delle autorità tunisine, l’assalto armato è stato compiuto da almeno due attentatori, uno dei quali, armato di kalashnikov, è stato ucciso dalle forze di polizia durante uno scontro a fuoco sulla spiaggia, mentre l’altro è stato catturato subito dopo. Gli hotel in cui si sono verificate le sparatorie sono l’Hotel Riu Imperial e il Port El Kantaoui; i turisti hanno raccontato di essersi dovuti barricare per sfuggire alla furia omicida dei due attentatori. Per ora, nessun gruppo terrorista ha rivendicato l’attacco, anche se l’Isis, nei giorni scorsi, aveva lanciato un appello per incrementare gli attentati nel mese del Ramadan. Il ministero degli Interni tunisino ha confermato che la maggior parte delle vittime sono soprattutto turisti, anche se non se ne conosce la nazionalità, ma sembra che la maggior parte siano tedeschi e britannici. La zona, infatti, è molto frequentata da turisti provenienti dal Regno Unito. Sul social Instagram sono anche comparse alcune foto del resort subito la sparatoria ed una in particolare, la più raccapricciante, ritrae un uomo in costume da bagno, tra i 60 e i 70 anni, riverso sulla sabbia in una pozza di sangue. Molti dei turisti sopravvissuti hanno raccontato di aver udito prima una forte esplosione e poi di aver visto gente che scappava via terrorizzata urlando: “Correte! Stanno sparando!”.

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