Amy Winehouse: padre boccia il biopic e annuncia un nuovo film

Amy Winehouse: padre boccia il biopic e annuncia un nuovo film

Il 3 luglio scorso è stato distribuito nelle sale cinematografiche britanniche “Amy”, un documentario diretto da Asif Kapadia, sulla vita di Amy Winehouse, la cantante inglese, scomparsa il 23 luglio 2011, in strane circostanze a soli 27 anni. Il docu-film che arriverà nelle sale italiane il prossimo settembre, e disponibile al cinema per soli tre giorni (15, 16 e 17), ha già al suo attivo molte polemiche, soprattutto da parte della famiglia. Secondo la madre della Winehouse si tratterebbe di un biopic «fuorviante che contiene delle bugie: le testimonianze sono state raccolte a partire da un campione molto ristretto di conoscenti e amici di Amy, molti dei quali non hanno nemmeno preso parte agli ultimi anni della sua vita». Il padre invece si dice così contrariato da essersi sentito male durante la visione: «La prima volta che l’ho visto sono stato male. Amy stessa sarebbe andata su tutte le furie: non lo avrebbe mai voluto». Ma le dichiarazioni di Mitch Winehouse non finiscono qui, perché il padre della compianta popstar britannica attacca anche l’ex marito della figlia, Blake Fielder-Civil: «Mi accusa di essere il primo responsabile per la morte di Amy, quando è stato lui a iniziarla all’uso di crack ed eroina. Se emergesse la verità sul suo conto, Blake non potrebbe nemmeno più girare per strada». L’idea del padre della Winehouse è adesso quella di produrre una nuova pellicola sulla figlia, un film in cui «diremo la verità su Amy, cosa che non ha fatto Kapadia. Non è vero che abbiamo lasciato Amy per la sua strada negli ultimi tre anni della sua esistenza. Lo ritengo un insulto a tutta la famiglia».

Amy-Winehouse-foto

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