Omicidio coniugi Palagonia: l’ivoriano non avrebbe agito da solo

I coniugi Solano sarebbero stati uccisi da più persone, è ciò che emerge dall’esame su Mercedes Ibanez. E intanto l’ivoriano Mamadou Kamara si dichiara innocente

Omicidio coniugi Palagonia: l'ivoriano non avrebbe agito da solo

Il diciottenne ivoriano Mamadou Kamara, accusato dell’omicidio dei coniugi Vincenzo Solano e Mercedes Ibanez, assassinati nella loro villa di Palagonia, non avrebbe agito da solo. E’ ciò che emerge dalle autopsie dei due corpi. Intervenuto sulla vicenda il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, ha detto che «il Cara di Mineo va chiuso, com’è adesso non potrà mai funzionare Mineo non è solo il caso di un appalto messo sotto accusa da magistratura e Anticorruzione ma un modello sbagliato: non si mettono insieme 3-4 mila persone senza prospettive e senza legami col territorio. Accogliere sì, ma salvaguardando la popolazione e la dignità dei quei migranti non violenti che non vogliono essere confusi con i criminali». Non mancano le frecciatine anche sul leader della Lega Nord: «Salvini non faccia demagogia, il Cara di Mineo, questo lager della violenza e del malaffare, è stato creato da quel governo di centrodestra guidato da Berlusconi e dalla Lega Nord con l’allora ministro degli Interni, Roberto Maroni». E intanto non si placa l’ira della figlia dei coniugi uccisi, Rosita Solano, che continua ad accusare il Governo per quanto accaduto: «La morte dei miei genitori evidentemente non merita neppure un tweet da parte del premier Renzi e del ministro Alfano, voglio giustizia e non polemiche politiche: Renzi venga a parlami, a metterci la faccia, prima del funerale, non vogliamo passerelle in chiesa. Quando è stato nominato premier – ha aggiunto infine – ho pensato che l’Italia finalmente si sarebbe fatta valere anche in Europa, invece…».

L’ivoriano continua a dichiararsi innocente
L’udienza di convalida per il diciottenne cittadino della Costa D’Avorio accusato del duplice omicidio è prevista per domattina davanti al Gip. Ma l’ivoriano non confessa e anzi si dichiara innocente: «Il borsone l’ho trovato per strada, che male c’è? Perché mi state trattenendo, visto che ho chiarito tutto? Tra l’altro sono uscito alle 6 e sono rientrato adesso non avrei avuto il tempo di andare e tornare da Palagonia». Ma il racconto di Mamadou Kamara non trova riscontro con le registrazioni dell’uscita, con il poliziotto di turno che nega di averlo visto passare dall’ingresso principale.

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