Atletico Madrid-Real Madrid, road to Milano: chi vincerà la Champions League?

Atletico Madrid-Real Madrid, road to Milano: chi vincerà la Champions League?

Lo scorso anno di questi tempi gran parte dell’Italia stava facendo il tifo per la Juventus, impegnata in un’incredibile cavalcata che l’avrebbe portata fino alla finale di Champions League contro il Barcellona. Il risultato lo sappiamo tutti, con i bianconeri sconfitti per 3-1 contro gli “alieni” spagnoli, che in quella serata però parsero più umani rispetto ad altre occasioni. Gli spagnoli però negli ultimi anni hanno di fatto monopolizzato il calcio europeo e mondiale, sia a livello di Nazionale che di club. Certo, nell’ultimo Mondiale a trionfare sono stati i tedeschi, ma prima le “Furie Rosse” avevano messo in fila un impressionante filotto vincendo Europei-Mondiali-Europei. E in Champions League la musica non è poi stata tanto diversa, considerando che negli ultimi 10 anni, in cinque occasioni in finale di Champions League c’è stata almeno una squadra spagnola.

Atletico Madrid-Real Madrid, road to Milano: chi vincerà la Champions League?

Si almeno, perché in due occasioni la finale è stata tutta spagnola, peraltro tutte e due le volte con entrambe le squadre di Madrid: infatti la partitissima di quest’anno tra Atletico e Real è il remake della finale della partita disputatasi a Lisbona nell’edizione 2013-2014, in cui la Casa Blanca ha aggiunto alla propria collezione di trofei la Decima, la Champions numero dieci conquistata dai madrileni.

Se questo non basta a far capire lo strapotere spagnolo, mettiamoci anche le 4 Champions conquistate dal Barcellona tra il 2006 e il 2015, un ruolino di marcia incredibile per i catalani, che grazie alle magie dei campioni guidati da Leo Messi, hanno scritto una delle pagine della storia del calcio più importanti da quando esiste questo gioco.

Come detto quest’anno a contendersi il titolo di campioni d’Europa ci saranno le due anime di Madrid: quella “aristocratica” del Real, la squadra più vincente della storia del calcio europeo e quella “proletaria” dell’Atletico che nel proprio palmares in Champions può vantare solo due finali perse. Due squadre molto diverse tra loro, che hanno uno stile di gioco e un’identità ben definite, pronte a contendersi ancora una volta il tetto d’Europa in un derby cittadino. Scopriamo insieme punti di forza e difetti di queste due formazioni.

derby

Real Madrid
È la squadra di calcio più conosciuta al mondo, quella in cui tutti i giocatori vorrebbero prima o poi giocare. Il Real Madrid mantiene un fascino unico, capace di stregare appassionati, tifosi e semplici osservatori. Quest’anno è iniziato con Benitez in panchina, non proprio la scelta ideale per il dopo Ancelotti, e termina con un sostituto d’eccezione come Zinedine Zidane. Il francese, che del Madrid è stato bandiera, non è ancora un allenatore all’altezza del giocatore che è stato, ma ha sicuramente un carisma e una personalità che lo mettono nelle condizioni di poter allenare una squadra di questa caratura nonostante l’esperienza limitata. Se poi dovesse vincere la Champions, farebbe quel salto di qualità che gli potrebbe dare la consapevolezza di avere un futuro da leader anche in panchina.

In campo invece il leader è un altro, ovvero Cristiano Ronaldo, il giocatore più famoso del mondo con la maglietta più importante del mondo. Quest’accoppiata dovrebbe bastare a far paura ai cugini dell’Atletico e sicuramente CR7, a 31 anni compiuti, non vuole perde l’occasione di vincere un’altra Champions League, che lo metterebbe il pole position per il prossimo Pallone d’Oro. Ronaldo è un fenomeno in campo, praticamente immarcabile, e un predestinato anche fuori. Non per niente è il giocatore più amato dagli sponsor, che vedono in lui un vero e proprio simbolo di competitività e vittoria. Infatti Ronaldo, oltre alla maglia del Real, indossa anche quella di PokerStars, la nota poker room internazionale, che gli ha affidato il ruolo di ambasciatore e membro del team delle star sportive. Riuscirà il portoghese a tirare fuori dalla manica un altro asso in vista della finale di Madrid? I sogni blancos passano tutti per i suoi piedi.

Atletico Madrid
L’Altetico Madrid sta al Real Madrid come il Torino sta alla Juventus. Se volete è questo il paragone tra le due realtà, con una piccola differenza: negli ultimi 10 anni l’Atletico ha seguito un percorso di crescita che l’ha portato a primeggiare tra le più grandi squadre spagnole ed europee, a differenza del nostro Toro, che ancora deve fare quel salto ma che inizia a fare i primi passi per tornare glorioso. I colchoneros adesso vivono una dimensione internazionale che non fa parte del DNA club e stanno realizzando di fatto le più grandi imprese sportive della storia della società: il 10° campionato vinto nella storia dell’Atletico nel 2013-2014 e le due finali di Champions ravvicinate, che segnano il momento più alto da molto tempo a questa parte. Simbolo di tutto questo è il tecnico Simeone, già allenatore del Catania nel 2011, e oggi arrivato nell’élite degli allenatori europei. Il “Cholo” fa del pragmatismo la sua arma migliore, con una squadra che spesso gioca in ripartenza e che ha una difesa solidissima. Insomma la squadra di Simeone ha tanta grinta e cuore, proprio come Diego quando era in campo.

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La stella dell’Atletico è senza dubbio Antoine Griezmann, autore quest’anno di 31 reti di cui 7 proprio in Champions League. La verve offensiva del francese però è l’arma in più di un collettivo fortissimo, che di campioni famosi ne ha pochi, ma può contare sull’appoggio di tantissimi calciatori validissimi. Si parte col portiere Oblak, uno dei migliori della stagione, e si prosegue con la linea difensiva composta da Godin, Gimenez, Felipe Luis e Juanfran, oltre che dall’ex Fiorentina Savic.

A centrocampo troviamo i veterani Gabi, Koke e Tiago, che sono affiancati dalla gioventù di Carrasco, Correa e Saul, autore dell’incredibile gol contro il Bayern.

L’attacco come detto poggia sulle spalle di Griezmann ma anche del figliol prodigo Fernando Torres, che dopo la sfortunata esperienza col Milan, sembra aver finalmente ritrovato la brillantezza di un tempo grazie al club che l’aveva lanciato nel grande calcio. A 32 anni per lui sarebbe il coronamento perfetto della carriera riuscire a conquistare la Champions in una squadra dove sarà sempre per tutti “El Nino”.

Individualità contro collettivo, storia contro voglia di rivincita, classe contro tenacia: tutto questo sarà Atletico-Real, con una Milano che comunque vada, per una notte parlerà spagnolo.

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