Caso Pino Maniaci, Ingroia: “Pronto a mettere la mano sul fuoco su attività anti-mafia”

Il legale di Maniaci, Antonio Ingroia non ha dubbi: «Sull’uomo e la sua attività anti-mafia sono pronto a mettere la mano sul fuoco. Dimostrerà che non ha mercanteggiato la sua professionalità». Sulla questione morale nel Pd: «Berlusconi attaccava direttamente i magistrati, Renzi invece li fa attaccare dai suoi uomini all’interno del Csm»

Caso Pino Maniaci, Ingroia: "Pronto a mettere la mano sul fuoco su attività anti-mafia"

L’ex magistrato e politico Antonio Ingroia, presidente di Azione Civile e legale di Pino Maniaci, ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, su Radio Cusano Campus, in merito all’inchiesta sul suo assistito ha dichiarato: «Lo stato d’animo di Maniaci è di un uomo che per anni e anni si è battuto per l’antimafia, esponendosi e rischiando davvero. Quello che emerge oggi non può cancellare la storia, lui ha fatto giornalismo anti-mafia, subendone anche le conseguenze. In Italia purtroppo si fanno sempre le crociate, o santi o diavoli. Parliamo di uomini. Rispetto all’uomo Maniaci non si può mettere in dubbio la veridicità delle sue inchieste giornalistiche e delle minacce e aggressioni ricevute, su questo ci metto la mano sul fuoco. Su questi fatti recenti vedremo. Se la procura procede per estorsione, l’estorsione prevede che ci sia stato un mercanteggiamento dell’attività giornalistica da parte di Maniaci. Noi dimostreremo che lui non ha cambiato modo di fare giornalismo, indipendentemente dai contributi che eventualmente ha ricevuto. E, se li ha ricevuti, sicuramente lui dimostrerà che si tratta di contributi leciti, che nulla hanno a che vedere con il mercanteggiamento della sua professionalità».

Questione morale nel Pd dopo arresto del sindaco di Lodi
«Questa vicenda sta assumendo contorni di un copione già visto. Solo che quando c’era Berlusconi, lui attaccava in prima persona i magistrati. Renzi formalmente dice di non avercela coi magistrati, ma poi i suoi uomini nel Csm attaccano la magistratura. Il Csm dovrebbe avere un ruolo di tutela dell’autonomia della magistratura dalla politica, invece si sta trasformando in un luogo di attacco nei confronti della magistratura. E’ legittimo il diritto di critica nei confronti dei provvedimenti giudiziari, però la politica non deve interferire. Fermo restando che questa era la regola nel ventennio berlusconiano, siccome da quando il Pd è al potere la corruzione sta coinvolgendo questo partito, anche loro si stanno rivoltando contro la magistratura, e questo è grave per il Pd, che ha dimenticato completamente i valori di Berlinguer e della questione morale. Renzi dice che la questione morale riguarda tutti? La sua dichiarazione somiglia al famoso intervento di Bettino Craxi in parlamento. Niente di nuovo sotto il sole. Quello che viene contrabbandato come conflitto tra politica e magistratura, è invece un conflitto tra la giustizia e l’illegalità».

Sulle dichiarazioni di Davigo
«Davigo dice le stesse cose da tanti anni, non vedo quale sia lo scandalo. Sono le stesse cose che dico anche io. Si è voluto fare polemica facile, si è distorta la dichiarazione di Davigo che non ha mai detto che tutti i politici rubano, ha detto che quelli che rubano oggi non si vergognano. Aggiungo io che non tutti rubano ma ce ne sono di più rispetto a prima».

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