Presidente Pd Orfini a Roma: “Nostro partito cambiato rispetto al passato, lo abbiamo ripulito”

«Non potevamo far finta di non vedere Mafia Capitale, come ha fatto Giorgia Meloni, il cui partito è uno dei principali responsabili. Lei era al governo di questa città con Alemanno. Noi abbiamo scelto una strada diversa, abbiamo ripulito il Pd», è questo il duro attacco affondato da Orfini alla Meloni in vista delle prossime comunali capitoline

Presidente Pd Orfini a Roma: "Nostro partito cambiato rispetto al passato, lo abbiamo ripulito"

Il presidente del Partito Democratico Matteo Orfini è intervenuto nella trasmissione “Ecg Regione” su Radio Cusano Campus per parlare delle prossime elezioni amministrative a Roma. Il deputato ha deciso di scendere in strada con l’associazione di volontari ‘Tappami’ per tappare alcune buche al quartiere Magliana, esperienza che giudica «divertente». «Loro – spiega Orfini – lo fanno con un metodo di tappatura a freddo che è un tampone, ma funziona. E’ un modo di dare una mano che i cittadini hanno deciso di dare volontariamente. Noi Cristiano Davoli l’abbiamo anche convinto a candidarsi con noi come capolista quindi ci crediamo». A Roma, secondo il presidente dem «il Pd è molto cambiato rispetto al passato. Noi non potevamo far finta di non vedere Mafia Capitale, come ha fatto Giorgia Meloni, il cui partito è uno dei principali responsabili. Lei era al governo di questa città con Alemanno. Noi abbiamo scelto una strada diversa, abbiamo ripulito il Pd. Un terzo della lista è composta da personalità esterne al Pd. C’è un candidato sindaco che ha tutte le carte in regola per fare meglio di chi lo ha preceduto: ha competenza, conosce la città, ha dimostrato la sua autonomia. Non c’è uno di noi che non abbia litigato con Giachetti almeno una volta nella vita. Io ci ho litigato tante volte, la politica è anche bella per questo. La democrazia è fatta anche di discussione. Le correnti nel Pd le abbiamo messe sotto botta in questi mesi. Ho girato la città e ho scoperto una città che vive una situazione difficile, ma in cui ci sono tante persone che non si sono rassegnate al declino. Roma può tornare a splendere grazie alla presenza di tante persone che quotidianamente non si sono rassegnate alla decadenza di questa città. Con quelli noi proviamo a costruire un’alleanza. Da quelle realtà vogliamo ripartire. Questa Roma è quella che non ha perso la speranza. Ci convincono meno quelli che sperano nel declino della città per guadagnare qualche voto».

Orfini sulla riammissione di Fassina
«Sono contentissimo che Fassina è stato riammesso. Noi lo abbiamo sempre detto, una competizione democratica è bella se partecipano tutti. Spero che gli elettori di centrosinistra votino Giachetti, ma a prescindere dal primo turno, spero che al ballottaggio saremo uniti. Credo che chi è di centrosinistra debba votare chi ha più possibilità di vincere e a Roma gli unici candidati di centrosinistra sono Giachetti e Fassina. La Raggi stessa punta ai voti di destra, lo dimostra anche l’endorsement di Salvini».

Orfini sul Referendum
«Nel dibattito il rischio di personalizzazione c’è e dobbiamo scongiurarlo. Bisogna avere un grande rispetto del dibattito e mantenerlo sul merito. Abbiamo portato a casa una riforma importante che chiude la seconda repubblica e modernizza il Paese. E’ su questo che gli italiani devono esprimersi».

Bagnasco e le unioni civili
«Non penso che dovere della politica sia polemizzare con Bagnasco. Quello che pensiamo sull’argomento lo abbiamo dimostrato votando la legge. La legge sulle unioni civili non è contro la famiglia, ma distribuisce diritti senza toglierli a nessuno. Abbiamo fatto una scelta coraggiosa che viene dopo un dibattito estenuante. Non credo che questo sia in contraddizione con l’esigenza di fare politiche per le famiglie».

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