Post-Brexit, Renzi alle Camere: “E’ una vicenda storica, Italia pronta a fare la sua parte”

«Chi minimizza o strumentalizza compie un errore politico. Non ci si può voltare indietro e far finta di niente. Il voto inglese pesa come un macigno nella storia dell’Unione Europea. Siamo di fronte a una vicenda storica». Sono queste le parole del premier rivolte a Senatori e Deputati comunicando le richieste dell’Italia al summit Ue

Post-Brexit, Renzi alle Camere: "E' una vicenda storica, Italia pronta a fare la sua parte"

Il presidente del Consiglio Matteo Renzi prima al Senato e poi alla Camera, si è presentato per dare comunicazione delle richieste dell’Italia al summit a Berlino e al Consiglio europeo a Bruxelles. Il premier ha ribadito che l’uscita del Regno Unito dall’Ue «è un macigno nella storia dell’Unione europea». «Siamo di fronte a una vicenda storica e chi minimizza o strumentalizza compie un errore politico. Non ci si può voltare indietro e far finta di niente. Non si può mettere una pezza a ciò che il popolo ha deciso, altrimenti si mina la democrazia». «Non entro qui nel merito dell’articolo 50 che aprirà il negoziato per l’uscita dall’Ue della Gran Bretagna e sulle regole del gioco. Sono dinamiche che affronteremo in sede europea. Ma l’Italia dice che tutto può fare l’Europa tranne che aprire per un anno una discussione sulle procedure dopo aver discusso un anno sulle trattative. Così si perde di vista il messaggio del referendum inglese»

«Adesso – ha continuato Renzi – è il momento della responsabilità, è il momento di credere in un’Europa che può creare opportunità e non essere solo fonte di paure». «Questo sarà un vertice europeo che dovrà essere concentrato sul rilancio dell’Europa e non solo sulle regole di uscita del Regno Unito. Dobbiamo trarre insegnamento da ciò che è accaduto per portare l’Europa ad occuparsi di sociale e non solo a fare battaglie burocratiche. Per noi l’Europa è casa nostra le ragioni per cui abbiamo criticato dall’interno le istituzioni europee sono rese più forti dall’espressione del popolo britannico».

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