Turchia, 42 giornalisti arrestati: sono accusati di aver sostenuto Fethullan Gulen

Continuano lo stato d’emergenza e le purghe attuate da Recep Erdogan all’indomani del fallito golpe militare: dopo i militari, i diplomatici e i docenti universitari, adesso tocca ai giornalisti presunti dissidenti. Ne sono stati arrestati 42, accusati di sostenere Gulen

Turchia, 42 giornalisti arrestati: sono accusati di aver sostenuto Fethullan Gulen

Il governo turco ha emesso 42 mandati d’arresto nei confronti di altrettanti giornalisti, accusati da Erdogan di aver sostenuto la rete e le idee di Fethullan Gulen, considerato la mente del fallito golpe militare in Turchia e di cui è stata richiesta l’estradizione agli Stati Uniti. Come riportato dalla Cnn Turk, nella lista stilata personalmente dal procuratore capo di Istanbul fa parte anche Nazli Ilicak, una nota giornalista ed ex parlamentare che da anni ha virato su posizioni critiche verso Erdogan; licenziata nel 2013 dal “Sabah”, il giornale filo governativo dove lavorava, la Ilicak, 72 anni, aveva criticato in un articolo alcuni ministri finiti coinvolti in un giro di tangenti, che il governo sosteneva essere stato organizzato sempre da Gulen. Un altro giornalista finito nella lista nera è Bulent Mumay, editore dell’ “Hurriyet online”, uno dei principali giornali liberal della Turchia.

Repressione totale
Intanto, l’unità antiterrorismo ha fermato anche 40 militari di un’accademia di Istanbul e 31 accademici provenienti da cinque province diverse; inoltre, è stata annunciata dal ministro degli Esteri Mevlüt Çavusoglu la possibile rimozione di ambasciatori e diplomatici sospettati di simpatie o infiltrazioni nella rete di Gulen. L’occupazione pubblica ottomana è stato il settore più colpito duramente dai raid presidenziali: oltre 60.000 sono stati i dipendenti licenziati. Con lo stato d’emergenza nazionale continua la dura repressione di Erdogan contro i dissidenti; nei giorni scorsi, oltre a sospendere la Convenzione europea dei diritti dell’Uomo, il governo ha fatto ritirare il passaporto a più di 10.000 cittadini turchi per timore di una fuga all’estero dei ribelli. Nel frattempo, in magistratura ci sono stati rimpiazzi con figure fedeli a Erdogan: 342 nuovi giudici e pubblici ministeri sono stati nominati dalla Corte di Giustizia, riempiendo almeno in parte il vuoto lasciato dai 2.100 arrestati.

Impostazioni privacy