Turchia-Usa, intervista a Fethullah Gulen che si dice fiducioso sull’estradizione

«Gli Stati Uniti sono noti al mondo per essere un Paese che rispetta lo stato di diritto. Quindi sono fiducioso, seguiranno le giuste procedure»

Turchia-Usa, intervista a Fethullah Gulen che si dice fiducioso sull'estradizione

Fethullah Gulen si è detto fiducioso che alla fine gli Usa respingeranno la richiesta di estradizione chiesta più volte dallo stato turco. Il predicatore in un’intervista esclusiva alla TV satellitare al-Arabiya ha dichiarato che «gli Stati Uniti sono noti al mondo per essere un Paese che rispetta lo stato di diritto. Quindi sono fiducioso, seguiranno le giuste procedure». Gulen vive in Pennsylvania in esilio volontario dal 1999. Un tempo fu alleato del presidente della Turchia Recep Tayyip Erdogan, adesso è invece ritenuto dal governo di Ankara il responsabile del fallito colpo di Stato dello scorso 15 luglio.

Ritiene possibile che gli Usa cedano alle pressioni?
«Certamente, è possibile che anche le autorità statunitensi vengano ingannate. Tecnicamente esiste una probabilità, ma non la ritengo una reale possibilità». «Turchia ha perso molta della credibilità di cui godeva nel mondo islamico e il governo sta mettendo a tacere tutte le voci critiche. Le purghe continuano e fin quando andranno avanti Ankara non riuscirà a conquistare sostegno nel mondo, un’ulteriore isolamento servirà solo ad alienare la Turchia dai Paesi vicini».

«Sostegno per la democrazia» e «condanna per qualsiasi golpe dei militari». «Non sono contro i militari come istituzione, perché hanno l’importante compito di difendere la Nazione ma ho criticato gli interventi contro la democrazia nella politica interna».

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