Roma, Danilo Toninelli del M5S: “Morbosa l’attenzione mediatica che abbiamo sulle spalle”

«Virginia si è insediata il 7 luglio, sono passati poco più di 2 mesi. Avremmo potuto certamente fare meglio, ma questa città l’hanno rovinata nel corso di anni, lasciateci lavorare, rimedieremo agli errori commessi, ma questa attenzione mediatica che abbiamo sulle spalle è morbosa e questa è anche una delle cause»

Roma, Danilo Toninelli del M5S: "Morbosa l'attenzione mediatica che abbiamo sulle spalle"

Danilo Toninelli, deputato del Movimento Cinque Stelle, è intervenuto nel corso di ECG su Radio Cusano Campus per parlare di quello che sta succedendo a Roma: «Io sono uno dei grillini della prima ora, ne ho viste di tempeste passare, ci siamo sempre rialzati. Abbiamo la capacità e l’umiltà di imparare dagli errori, a Roma ne abbiamo commessi parecchi, ripartiamo con umiltà perché non dobbiamo rispondere a nessuno se non ai cittadini che ci hanno votato. Mi permetto anche di ricordare che Virginia si è insediata il 7 luglio, sono passati poco più di 2 mesi. Avremmo potuto certamente fare meglio, ma questa città l’hanno rovinata nel corso di anni, lasciateci lavorare, rimedieremo agli errori commessi, ma questa attenzione mediatica che abbiamo sulle spalle è morbosa e questa è anche una delle cause. La nomina di De Dominicis è stata fatta velocemente, ma perché? Perché abbiamo tutto l’universo mediatico che ci sta guardando. Se queste cose fossero capitate ad un altro partito non gliene sarebbe fregato un cavolo a nessuno, non ci sarebbe stata nessuna notizia, al massimo avremmo trovato qualche trafiletto. Ai giornalisti diciamo che dovrebbero fare la stessa cosa anche con gli altri. Noi siamo felici che ci controllino, siamo il popolo del fiato sul collo, ma dobbiamo anche constare i fatti. A Milano Sala non è una vergine immacolata, ci sono problemi enormi sull’economia, eppure pare che in Italia esista solo questa Giunta che è lì da due mesi, con agosto di mezzo in cui abbiamo pulito le strade e fatto ripartire le scuole. Lasciateci lavorare, andate a controllare anche agli altri».

Danilo Toninelli su Renzi è categorico
“Quando ha detto di non aver mai visto tante bugie tutte insieme sono andato a riprendere il video del 2014, quando da sindaco diceva che non sarebbe mai andato al governo senza un inciucio di palazzo. Poi lo stesso Renzi è diventato Presidente del Consiglio proprio con un inciucio di palazzo. Senza scomodare quell’Enrico stai sereno che tutti ricordiamo. Renzi è meraviglioso, c’è da imparare da questo ragazzo. Il suo spin doctor manda un messaggio ai suoi giornali e ai suoi colonnelli, gli dice di attaccare a mani basse il Movimento Cinque Stelle e poi lui fa la parte del buono, la parte di quello che tende la mano. Renzi fa tutto sulla base dei consensi. Non proferisce parola che non sia finalizzata a recuperare i consensi”.

Sul direttorio del Movimento Cinque Stelle
«Io prima che essere un portavoce in Parlamento sono un attivista. Abbiamo creato una rete di scambio di aiuti, informazioni e competenze. Prima viene il progetto, poi vengono le persone. A Roma i ragazzi hanno commesso qualche errore, ma in buona fede. A Roma non ci stanno permettendo di andare avanti perché tutta questa pressione da parte di tutto il sistema politico, informativo e industriale non ci permette di far cadere un capello che subito diventa una notizia. Non è semplice, ma sono sicuro che ce la faremo. Tante volte ci hanno dato per morti: appena arrivati in Parlamento con gli scontrini, dopo le elezioni europee del 2014, dopo Quarto. Sono tutti casi simili a Roma. Ci siamo sempre rialzati perché nel Movimento non vince la persona singola, ma il progetto, la collettività».

Di Pietro il nuovo assessore al bilancio di Roma?
«Mi interessano poco i nomi, serve una giusta competenza, una totale indipendenza e una coesione di idee. Se fossi diventato sindaco anche di un comune con 10.000 abitanti avrei immediatamente aperto un bando pubblico, avrei fatto una chiamata pubblica, per aprirsi a tutte quelle che possono essere le competenze. La fretta, a Roma, ci ha portato anche a sbagliare».

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