Google e Facebook mettono un freno al trend delle notizie bufale

Google e Facebook mettono un freno al trend delle notizie bufale

La notizia del giorno, per quanto riguarda il web, è che Google e Facebook hanno deciso di porre un limite ai cosiddetti siti bufale. Per chi ogni giorno naviga, sarà ormai una consuetudine leggere articoli che inneggiano a Putin, piuttosto che alla Corea del Nord, dove ci sono scritte notizie che non hanno alcun fondamento reale. Il motivo di questi articoli e siti è che tramite pubblicità è possibile attirare un numero sempre più alto di utenti e quindi di lettori e trarre profitto dalla pubblicazione di notizie false. Il sito Lercio, che è di natura umoristica, da tempo si basa sulla parodia o storpiatura di Leggo, per postare in chiave umoristica e nonsense notizie fasulle spacciandole per vere. In Italia è diventata una vera e propria mania, che impazza sui social network e in particolare su Facebook che è un po’ un ricettacolo di questo tipo di notizie spazzatura. Un caso abbastanza eclatante riguarda quello della finta morte di vips, con l’intento di acchiappare like, condivisioni e visite e avere quindi in cambio un ritorno di immagine e di pubblicità, capace di trasformare le visite in denaro sonante.

Oggi per fortuna Google e Facebook si sono unite nell’intento di fermare questo tipo di tendenza, che di fatto danneggia il web, gli utenti e chi invece fa davvero informazione o comunque tende a dare maggiore visibilità a un prodotto, in maniera corretta e funzionale. Facebook ha ora deciso di bannare e quindi di oscurare chiunque faccia pratica di contenuti ingannevoli e in special modo di notizie false. Un gioco e una tendenza, questa che negli ultimi mesi è davvero degenerata. Un atteggiamento molto strano questo per un Paese che fino a qualche tempo fa aveva messo al bando e demonizzato il settore del gioco d’azzardo online. Siamo in pratica passati da un eccesso all’altro. Non è un caso se le società che si occupano di gambling si sono tutte regolarizzate e hanno applicato una politica aziendale protezionista, che alla lunga è riuscita a pagare in termini di visibilità e di credibilità.

Trattandosi di un settore virtuoso, come confermano alcuni dati relativi al gioco online per il 2015, non è stato così difficile correggere il tiro e puntare su una pubblicità meglio profilata e quindi più efficace. Un caso su tutti riguarda ad esempio il sito di gioco di Mr Green, che negli ultimi 3 anni ha ricevuto elogi e vinto diversi premi in quanto Miglior Casinò Online dell’anno, dal 2013 al 2015. I numeri del resto parlano chiaro e fanno sì che questa tendenza premi chi lavora bene, proprio come Google e Facebook, che da oggi vogliono porre un freno alla piaga delle notizie bufale che imperversano sul web.

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