Vino Chianti: duemila anni di storia in un calice

Vino Chianti: duemila anni di storia in un calice

Il vino Chianti è apprezzato in tutto il mondo e viene prodotto in una parte delle regioni più scenografiche e magiche dell’Italia, la Toscana. Il vino prende il nome dall’omonima zona, che si estende per circa settantamila ettari. Il territorio ricco di acqua e di colline lussureggianti permette alle vigne di prosperare e raggiungere i livelli di eccellenza invidiati in tutto il mondo. I vini Chianti sono formati da vitigni come Sangiovese, Trebbiano, Malvasia Bianca, Canaiolo, Sauvignon e Merlot. Tra le etichette più importanti di Chianti presenti nelle enoteche troviamo Ruffino, Antinori, Barone Ricasoli e Castello di Fonterutoli. L’ultimo riconoscimento ricevuto da questo vino è datato 1984 e arriva dalla DOCG, la rinomata denominazione controllata e garantita. Proseguendo con la nostra degustazione virtuale cerchiamo di scoprire le origini e le caratteristiche principali che denotano questo vino pregiato.

Chianti: la città con duemila anni di storia

Tra Firenze e Siena sorge la zona del Chianti, che comprende le province di Castellina in Chianti, Gaiole, Greve, Radda e in parte quelli di Barberino Val d’Elsa, Castelnuovo Berardenga, Poggibonsi, San Casciano in Val di Pesa e Tavarnelle Val di Pesa. Ricca di castelli, ville, rocche e torri, ma anche di case di campagna, coloniche e di fattorie, fu amore a prima vista per gli Etruschi e poi per i Romani, diventando nel Medioevo il territorio più ambito dai grandi feudatari terrieri e poi dai signorotti del Rinascimento. Oggi è una delle mete più gettonate dagli stranieri che amano trascorrere le loro vacanze immersi in questo meraviglioso paesaggio agricolo ribattezzato “Chiantishire“, mai monotono e intriso di storia. Se passate da questa zona fermatevi per una breve sosta a Castellina in Chianti, centro di questo territorio, caratterizzato da una splendida rocca situata proprio nella piazza centrale della zona storica, adornata da un bellissimo torrione merlato dell’epoca del trecento e contornata da edifici rinascimentali e religiosi molto pregiati.

Il vino Chianti Classico DOCG

Per riconoscere questo vino basta un simbolo, estremamente distintivo: il gallo nero stampato sull’etichetta della bottiglia. Per quanto riguarda la vinificazione, essa avviene in un’area circoscritta che include le province di Firenze, Arezzo, Pistoia, Prato, Siena e Pisa. A seconda delle zone di produzione, caratterizzate da un clima estivo caldo e da un terreno collinare, alcuni elementi possono variare dando origine a vini di alto livello dal gusto deciso e leggermente tannico. Per essere un vero Chianti Classico durante la vinificazione si deve utilizzare almeno una quantità pari all’80% di Sangiovese, uno dei più importanti vitigni italiani. A verificare che tutte le regole del protocollo DOCG vengano seguite ci pensa il Consorzio del Chianti classico.

Come degustarlo al meglio?

Se volete accompagnare questo vino ad un pasto dovreste stappare la bottiglia con qualche ora d’anticipo per farlo ossigenare,facendo sprigionare tutto il suo profumo di mammola nel suo bel colore rubino. La temperatura migliore si aggira tra i 16 e i 18 gradi; attenzione perché qualche grado in più rischia di rendere alcolico il bouquet, qualcuno in meno ne aumenta l’acidità. Al momento di servirlo, è importante la scelta del bicchiere: meglio prediligere un calice con una bocca restringente, per accentuarne il bouquet. Passiamo ora agli abbinamenti. Grazie alla sua versatilità, questo vino si può abbinare ad una grande varietà di cibi, dai piatti a base di carne rossa grigliata, a cui accompagneremo un Chianti giovane, a piatti a base di selvaggina, arrosti e formaggi, dove è perfetto un Chianti Riserva, che si presenta più corposo, con un bouquet fino ma intenso e leggermente speziato, ideale anche come accompagnamento per piatti più internazionali, come quelli della cucina indiana e cinese.

Il Chianti viene spesso servito con uno dei piatti più tipici della cucina tradizionale toscana, ovvero la ribollita, una pietanza molto povera e di origine contadina ma anche molto gustosa, a base di verdure cotte avanzate e pane raffermo conditi insieme a olio extravergine di oliva. All’ora dell’aperitivo non perdetevi gli antipasti tipici toscani come i crostini con fegatini di pollo, la classica bruschetta con il pomodoro e cubetti e il capocollo senese, il cui vero nome è finocchiata, tutti perfetti da accompagnare a questo tipo di vino.

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