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“L’energia si crea giocando”: giostre permettono ai bambini di generare energia

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Cristina Munzone

L’Organizzazione no profit Empower Playgrounds ha installato diverse altalene e giostre in una scuola in un’isola di Pediatorkope, una delle più povere e rurali isole del Ghana. I bambini, con l’utilizzo di queste giostre situate nei cortili della scuola, sono in grado di produrre da soli l’energia tramite delle turbine che si attivano durante il gioco, che andranno poi a ricaricare delle lampade LED a batteria. Una volta ricaricate e finiti i giochi, i bambini potranno portare a casa la propria torcia a risparmio energetico, in modo tale da poter studiare ed illuminare la propria abitazione, una volta che necessiteranno di essere ricaricate, i bambini le riporteranno a scuola. Le frequenti e lunghe interruzioni di luce mettono in seria difficoltà tutti gli abitanti, rendendo i blackout causa dell’isolamento socio-economico dell’isola di Pediatorkope e dei dintorni. La corrente elettrica è un lusso. Il governo è stato molto criticato per non essere stato in grado di mantenere la crescita promettente del paese, dopo aver iniziato a produrre petrolio nel 2010, ha nel frattempo firmato nuovi contratti con aziende private di energia. La situazione può richiedere molto tempo e la domanda è sempre più incessante. I bambini potranno aiutare le proprie famiglie semplicemente giocando e mettendo in moto le “giostre produci energia”, ed in questo modo agevolare se stessi semplicemente giocando a scuola. Per la mancanza di energia, infatti, ai bambini era difficile e quasi impossibile poter studiare a casa.

L’insegnante della scuola Gerson Kuadegbeku dice: “Questo sta aiutando gli studenti ad imparare”, affermando che l’iniziativa ha avuto successo, migliorando la formazione dei bambini, dapprima bassa per le difficoltà dovute alla mancanza di luce che non permetteva loro lo studio fuori dalla scuola.

Un’iniziativa che è stata già sviluppata in altre 42 scuole dislocate in posti diversi dell’Africa; il Project Manager dell’Ong. George Thompson dice: “Abbiamo pensato che fosse saggio venire in questa isola e garantire che le persone di questa comunità possano vivere un po’ di vita qui”, e continua dicendo “ Il nostro obiettivo non è guadagnare soldi o fare profitti, ma abbiamo bisogno di soldi per rendere il sistema e il progetto sostenibili”.

Questo consiste nel pagare cinque cedis ( 1.30 € ) ogni qual volta la lampada venga ricaricata. E’ un investimento che garantirà ad ogni cittadino di poter usufruire dell’elettricità prodotta dalle giostre.

Cristina Munzone

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