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Argentina, rapito e poi liberato il padre di Tevez

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Filippo Mammì

Argentina, rapito e poi liberato il padre di Tevez

Una brutta giornata quella di oggi per l’attaccante bianconero Carlos Tevez: suo zio (e padre adottivo) Segundo Tevez è stato sequestrato e successivamente liberato da tre malviventi nel giro di otto ore. In un primo momento si era parlato del padre naturale del calaciatore, Juan Carlo Cabral, ma la notizia è stata poi smentita precisando che si trattava di Segundo. Secondo quanto riportato dalla stampa argentina, l’uomo era alla guida della sua auto a Moron di mattina presto, quando tre sconosciuti erano sbucati fuori dal nulla e lo avevano bloccato immediatamente. Dopo aver appurato l’identità dell’uomo e di chi fosse padre, i tre hanno subito chiesto un riscatto milionario. Quando Tevez ha saputo della notizia, si trovava a Vinovo in ritiro con la squadra bianconera ed era subito partito per cercare il primo volo per Buenos Aires e seguire da vicino la vicenda. Per fortuna, tutto si è risolto per il meglio prima che Carlitos potesse partire ed è quindi ritornato a Vinovo dai compagni della Juve. La notizia della liberazione del padre di Tevez è stata confermata dall’avvocato di famiglia, Gustavo Galasso, che ha assicurato ai media che l’uomo stava bene ed era tornato a casa.

Ci sono alcuni retroscena da chiarire, prima di tutto se sia stato pagato o no un riscatto per il rilascio; si sa solo che, nelle ore successive al rapimento, i sequestratori hanno telefonato per due volte alla famiglia facendo esplicite richieste di denaro e sembra che l’Apache stesso sia riuscito a parlare direttamente con il padre. Pare infatti che i banditi abbiano alzato la posta del riscatto appena si sono accorti che la vittima era il padre del calciatore. Secondo Clarìn, il quotidiano di Buenos Aires, la famiglia di Tevez avrebbe pagato circa 460mila pesos (36mila euro) per il rilascio, consegnando il denaro ai rapitori nella zona tra General Paz e San Martin, visto che Segundo Tevez è stato liberato a pochi metri di distanza. Ma è una voce ancora tutta da verificare.

Filippo Mammì

Sono giornalista professionista da due anni, ho 35 anni e sono di Reggio Calabria. Dopo un diploma in maturità classica e una laurea presso il DAMS dell'Unical (Università della Calabria) ho passato quasi dieci anni della mia vita a Roma, lavorando prima nel mondo del cinema (mansioni varie, niente di che!); in seguito, mi sono avvicinato al giornalismo (mia seconda passione dopo il cinema) frequentando il master di primo livello di Giornalismo presso la Lumsa, abilitativo all'esame da professionista presso l'ODG. Possiedo un blog su un sito locale e collaboro, oltre che con Cataniavera.it e Newspage.it, anche con Litalianews.it

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