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Tragedia nel Canale di Sicilia: portati a Malta i primi cadaveri recuperati

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Filippo Mammì

Attraccata ieri nel porto di La Valletta, a Malta, la nave Gregoretti della Guardia Costiera con i primi 24 cadaveri recuperati nel Canale di Sicilia dopo la tragedia del peschereccio rovesciatosi in mare con a bordo oltre 700 migranti, durante le operazioni di salvataggio a 60 miglia a nord dalle coste della Libia. Le salme, portate a terra, sono state poi trasferite con i carri funebri all’ospedale “Mater Dei” per poter eseguire gli esami autoptici. A bordo della nave è salito anche del personale medico per valutare le condizioni di salute dei 27 superstiti salvati dalle onde; appena ultimate le operazioni, la Gregoretti è subito ripartita alla volta del porto di Catania, dove due giorni fa è arrivato con l’elicottero uno dei sopravvissuti ferito gravemente. E per quanto riguarda il naufragio, il bilancio delle vittime potrebbe essere ben più tragico: “Eravamo in 950. C’erano anche duecento donne e cinquanta bambini con noi; in molti erano stati chiusi nella stiva – ha raccontato un superstite – sono morti come topi in gabbia, sono finiti in fondo al mare senza neppure poter provare a salvarsi o a lanciare un ultimo urlo disperato”. “Quello che chiediamo è di non essere lasciati soli – ha detto il premier Renzi nel corso della conferenza stampa indetta proprio per l’ultimo naufragio – non tanto nell’emergenza mare perchè si sa che il mare, in queste situazioni, è una brutta bestia. La nostra è una questione politica, di dignità dell’uomo, ed è quella di bloccare il traffico di esseri umani”. A questa linea di pensiero si è aggiunto anche il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, dal Lussemburgo: “Questa è un’emergenza europea, ma finora le risposte, gli impegni e i soccorsi sono stati italiani. Non è più sostenibile una situazione in cui ad un’emergenza europea si risponda solo con gli impegni italiani; ci aspettiamo che la tragedia di due notti fa, oltre a svegliare le nostre coscienze, risvegli le capacità decisionali dell’Europa”.

Filippo Mammì

Sono giornalista professionista da due anni, ho 35 anni e sono di Reggio Calabria. Dopo un diploma in maturità classica e una laurea presso il DAMS dell'Unical (Università della Calabria) ho passato quasi dieci anni della mia vita a Roma, lavorando prima nel mondo del cinema (mansioni varie, niente di che!); in seguito, mi sono avvicinato al giornalismo (mia seconda passione dopo il cinema) frequentando il master di primo livello di Giornalismo presso la Lumsa, abilitativo all'esame da professionista presso l'ODG. Possiedo un blog su un sito locale e collaboro, oltre che con Cataniavera.it e Newspage.it, anche con Litalianews.it

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