Corruzione: Renzi vuole cambiare le regole, Di Maio non gli crede

Corruzione: Renzi vuole cambiare le regole, Di Maio non gli crede

«Cambiano le regole del gioco», queste le parole del premier Mattero Renzi che sintetizzano il discorso per presentare le norme anticorruzione che il governo ha messo in un disegno di legge e che presto sarà discusso in Camera e Senato, a seguito della vicenda che ha colpito Roma, Mafia Capitale. “I corruttori dovranno pagare fino all’ultimo centesimo – spiega il presidente del Consiglio – Adesso sarà più difficile sfuggire al carcere. Pensiamo che la corruzione non si combatta semplicemente con le norme, noi pensiamo che sia una grande questione educativa, culturale e pensiamo che sia una grande sfida per il nostro paese. Per garantire una corsia urgente ai provvedimenti sono pronto a porre la fiducia se ciò sarà necessario”. “Il nostro dovere sarà quello di provare a modificare le regole del gioco. Ci auspichiamo che il parlamento faccia più veloce possibile e ci impegniamo per la nostra parte di responsabilità all’interno del dibattito parlamentare ad accelerare il più possibile la discussione”. La pena minima contro la corruzione passerà da 4 a 6 anni, mentre quella massima da 8 a 10. La confisca dei beni verrà facilitata con completa restituzione del maltolto. Inoltre annuncia Renzi che verrà allungata la prescrizione e non solo per quanto riguarda il reato di corruzione. “Il patteggiamento – sottolinea ancora il premier – sarà condizionato alla restituzione integrale del profitto del reato o al totale risarcimento del danno”.

L’opposizione con M5S e Luigi Di Maio attacca: «Si sta parlando del nulla»
Secondo il Movimento 5 Stelle il presidente del Consiglio Matteo Renzi vive in un mondo di soli annunci. Il vicepresidente della Camera dei Deputati, Luigi Di Maio, ai microfoni di Sky TG24 ha dichiarato che attualmente si sta parlando del nulla: “In questo momento l’unica cosa che so è che il partito del premier – ovvero il Pd – è coinvolto nel più grande scandalo che abbia mai colpito la capitale”. E alcuni giorni fa scriveva nella sua fanpage Facebook: “Dopo che sono scappati i buoi Renzi chiude il recinto. Oggi annuncia un pacchetto anticorruzione (annuncia e non fa) che non inciderà sulle vicende di #mafiacapitale, quindi non ci prenda in giro con annunci spot. La legge anticorruzione è in ritardo di dieci anni. Adesso Renzi usa strumentalmente questo tema per pulirsi la faccia dopo lo schifo fatto dal suo partito a Roma. Non ha il coraggio di chiedere le dimissioni dell’inutile Marino e neanche di restituire allo Stato i soldi presi da Buzzi alla cena di beneficenza (al partito!). Sembra che la corruzione si sia scoperta con #mafiacapitale e così si fa la legge anticorruzione. Sventurato il Paese che fa leggi per spot”.

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