Presidente Sergio Mattarella, il giorno dopo l’elezione chiama Ciampi

Presidente Sergio Mattarella, il giorno dopo l'elezione chiama Ciampi

Sergio Mattarella è il primo siciliano ad insediarsi al Quirinale, tra l’altro con un larga maggioranza, 665 grandi elettori che hanno votato per lui, diventa così il dodicesimo Presidente della Repubblica italiana e successore di Giorgio Napolitano. Ha superato di molto il quorum del magic number “505” che serviva per eleggere il nuovo capo dello Stato, ma è un dato che fa riflettere molto soprattutto nel centro-destra dove a causa dell’elezione del nuovo presidente si verrà a creare una spaccatura tra le forze dell’opposizione e soprattutto in Forza Italia dove aumentano quelli che non vogliono più portare avanti il famoso “Patto del Nazareno”. Nel Partito Democratico si crede ancora valido tale patto per le riforme ma tutto dipenderà dalla volontà di Silvio Berlusconi che non si è ancora espresso in merito anche se il voto dei suoi con scheda bianca non fa presagire nulla di buono. E intanto al suo primo giorno da Presidente, Sergio Mattarella dopo essere stato a messa ha chiamato Carlo Azeglio Ciampi, Presidente della Repubblica Italiana dal 1999 al 2006, ringraziandolo per il suo grande contributo al Paese. Durante la lunga conversazione il nuovo Capo dello Stato avrebbe detto a Ciampi: «Tu puoi capire bene quali siano le mie preoccupazioni».

I commenti delle principali parti politiche sul Presidente Mattarella
Pier Luigi Bersani (PD): «Mattarella è una bella figura ma non erano male nemmeno Marini o Prodi. Adesso cerchiamo di rassenerarci tutti perché si sta facendo un ottima scelta per il paese». Angelino Alfano (Nuovo Centrodestra): «Io non sono mai stato minacciato dal Presidente del Consiglio e mai avrei potuto accettare una minaccia, quindi sono cose che non stanno né in cielo né in terra e sono contento che le abbia smentite anche Matteo Renzi». Raffaele Fitto (Forza Italia): «Io ritengo che si siano commessi numerosi errori in questa fase e che noi dobbiamo cercare di mettere in campo un’azione forte e chiara, questo però non senza esprimere in modo molto netto e chiaro un augurio di buon lavoro al Presidente Mattarella perché ritengo che per cultura istituzionale sia la persona che possa essere finalmente un garante arbitro dell’istituzione italiana». Alessandro Di Battista (Movimento 5 Stelle): «Non ha avuto i nostri voti ma da oggi Mattarella è il Presidente di tutti gli italiani. Ci aspettiamo che si comporti seguendo i doveri che caratterizzano la sua alta carica. E ci aspettiamo, quindi, che non firmi la nuova legge elettorale made in Renzi-Berlusconi che presenta gli stessi vizi di incostituzionalità del porcellum, legge che lo stesso Mattarella ha bocciato come giudice della Corte Costituzionale. Si chiama “prova della firma”».

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