Processo Costa Concordia, sentenza: Schettino condannato a 16 anni

Processo Costa Concordia, sentenza: Schettino condannato a 16 anni

A poco più di tre anni dal naufragio della Costa Concordia, arriva la sentenza di primo grado da parte del Tribunale di Grosseto. L’accusa chiedeva 26 anni per l’allora comandante della nave. La condanna è invece di anni 16 e mesi 1 per l’ex comandante Francesco Schettino, colpevole di tutti i reati contestati ad eccezione della colpa cosciente. Condannato sì, ma non andrà in carcere: il tribunale di Grosseto lo condanna a 16 anni di reclusione e un mese di arresto oltre al pagamento delle spese processuali. Inoltre Schettino viene interdetto per 5 anni come comandante di nave. Per i giudici non vi è nessun pericolo di fuga e pertanto è stata respinta la richiesta di arresto immediato. Costa Crociere condannata a risarcire un milione di euro al governo. Schettino e Costa Crociere condannati a risarcire le parti civili. Le prime parole di Francesco Schettino dopo la condanna inflittagli: “Combatterò sempre per dimostrare che non ho abbandonato la nave”. Durante la pronunciazione della condanna, Schettino non era in aula in quanto a detta dei legali accusava qualche linea di febbre. Nel pomeriggio aveva invece presenziato all’udienza; l’ex comandante tra un pianto e l’altro aveva pronunciato testuali parole: “Quel 13 gennaio sono in parte morto anche io. Il 16 gennaio tre giorni dopo l’incidente, la mia testa è stata offerta con la convinzione errata di salvaguardare gli interessi economici. Dalle prime ore dopo il naufragio con la divulgazione degli atti processuali prima che fossero analizzati e compresi nelle sedi opportune fino alle ultime fasi di questo processo in cui sono state utilizzate frasi lesive alla dignità umana nel tentativo di avvalorare a tutti i costi l’immagine di un uomo meritevole di una condanna che sia in linea con il progetto iniziale che soddisfi le logiche utilitaristiche che ormai a tutti sono chiare”.

Le parole della difesa
Uno dei legali di Francesco Schettino, durante l’udienza del pomeriggio aveva riferito alla corte: “Il mio assistito ha subito di tutto, è stato mortificato, è stato offeso, è stato ingiuriato, perseguitato dalla stampa e dalle forze dell’ordine e aggredito con la violenza delle accuse della Procura della Repubblica”.

Il naufragio della Costa Concordia
Sono le 21.45 del 13 gennaio del 2012 quando avviene l’impatto della Costa Concordia con gli scogli dell’Isola del Giglio. Le rocce procurano uno squarcio sulla plancia della nave sulla parte sinistra. Inizia così un vero e proprio incubo per le persone a bordo, più di tremila e per l’esattezza 3200. Le operazioni di evacuazione iniziano con molto ritardo, ciò causerà la morte di 32 persone e 160 feriti. Francesco Schettino verrà accusato di aver voluto e deciso quel passaggio sotto la costa. I capi di imputazione per l’ex comandante: omicidio colposo, lesioni colpose, naufragio e abbandono della nave.

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