L’involontaria sfida di Google a Putin: la Crimea “torna” ad essere dell’Ucraina

Il principale motore di ricerca della Rete ha aggiornato le sue mappe e nel farlo ha cambiato i nomi di molte strade e toponimi dell’Ucraina: e così, la Crimea è tornata all’Ucraina ed è stato cancellato qualsiasi riferimento al passato sovietico. Autorità russe furiose

L'involontaria sfida di Google a Putin: la Crimea "torna" ad essere dell'Ucraina

Una guerra, ufficiale o meno, corre anche sulla toponomastica in Rete: Google Maps, tra i migliori motori di ricerca di strade e percorsi nel Mondo, ha infatti cambiato tutti i toponimi della Crimea cancellando qualsiasi riferimento al passato sovietico, secondo la politica ucraina anti-Putin. Un’azione informatica che ha fatto infuriare le autorità della Crimea: «Non riusciamo a capire perchè Google debba supportare l’isteria anti Russia di Kiev – ha dichiarato il presidente della Crimea, Sergei Axionov – così facendo, Google confonde gli utenti con quello che è un vero e proprio documento di propaganda, invece che una mappa con i nomi corretti delle città in Crimea». Proprio qualche giorno fa, Vladimir Putin aveva firmato un decreto per unire la Crimea al Distretto federale della Russia meridionale; fino ad oggi, il distretto della Russia meridionale, creato nel 2000, raggruppava sei unità territoriali russe, ossia le Repubbliche di Adighezia e Calmucchia, Krasnodar e le Regioni di Astrakhan, Volgograd e Rostov, quest’ultima città è anche il centro amministrativo di tutto il distretto.

Tutti i numeri del Distretto
La popolazione del Distretto ammonta a 14 milioni di persone a maggioranza russa (l’83%), ma vi sono considerevoli minoranze di armeni (3,19%), ucraini (1,54), kazaki (1,48) e calmucchi (1,24). La maggioranza russa ammonta al 58% della popolazione, seguita dagli ucraini (24%) e dai tatari (12%). Adesso, la mossa di Google ha innescato molte polemiche: secondo Axionov, gli utenti non hanno certo bisogno di una guida politica, ma solo orientarsi per le strade e le città della Crimea, annessa definitivamente alla Russia nel 2014. Il presidente di Crimea ha persino accusato Kiev di “russofobia cavernicola”, ossessionata dal dover distruggere tutto ciò che possa ricordare la comune storia tra l’Ucraina e la Russia.

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