«Il tradimento può arrivare da chiunque, da qualsiasi parte: o i golpisti, i terroristi di Feto o il Paese democratico che è la Turchia, prima o poi gli Usa dovranno fare una scelta, riferendosi alla richiesta di estradizione di Gulen avanzata agli Usa, dove da anni il predicatore vive in esilio volontario»
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha parlato davanti a una folla di persone riunite nei pressi del palazzo presidenziale di Ankara annunciando la fine delle «veglie della democrazia» che lui stesso aveva promosso dopo il tentativo di golpe, invitando la popolazione a prestare la massima attenzione «perché il tradimento può arrivare da chiunque, da qualsiasi parte: o i golpisti, i terroristi di Feto – il movimento che fa capo all’imam Fetullah Gulen – o il Paese democratico che è la Turchia, prima o poi gli Usa dovranno fare una scelta», riferendosi alla richiesta di estradizione di Gulen avanzata agli Usa, dove da anni il predicatore vive in esilio volontario. Gulen è ritenuto dal governo di Ankara l’ispiratore del fallito golpe dello scorso 15 luglio. «Le veglie per la democrazia non possono avere un orario, la popolazione difenda la democrazia, la libertà, lo stato e il futuro 24 ore su 24, 365 giorni all’anno». «Non c’è differenza tra il Pkk», considerato da Ankara «organizzazione terroristica, il sedicente Stato Islamico (Is o Daesh) e il movimento di Gulen, che vive in Pennsylvania».
«Alla fine perderanno tutti coloro che seguono il ciarlatano della Pennsylvania che ha venduto l’anima al diavolo, che seguono Daesh, che fanno sì che venga versato il sangue dei musulmani o che seguono il Pkk che per 30 anni si è reso responsabile di spargimenti di sangue per dividere il Paese».