Tagli alla Sanità, associazioni contro: “La salute diritto fondamentale”

Polemiche per i tagli alla Sanità. Le associazioni: «La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto e garantisce cure gratuite agli indigenti».

Tagli alla Sanità, associazioni contro: "La salute diritto fondamentale"

Il sì del governo Renzi al taglio alla Sanità per oltre 2,3 miliardi di euro, che andrà ad influire anche su tac ed ecografie, con una forzata riorganizzazione negli ospedali e negli ambulatori, ha scatenato non poche polemiche, soprattutto in alcune associazioni (19), che hanno deciso di agire pubblicando su i vari quotidiani nazionali le loro motivazioni. Tra di loro Assobiomedica, numerose società scientifiche, associazioni dei pazienti e la Federazione dei collegi degli infermieri (Ipasvi). In contemporanea è stato lanciato in rete l’hashtag #lasalutenonsitaglia per difendere il diritto alla salute. «La Repubblica – spiegano le associazioni – tutela la salute come fondamentale diritto e garantisce cure gratuite agli indigenti». Con i tagli «si va incontro a una divisione netta tra sanità di serie A, accessibile solo ai cittadini che possono permettersi di pagare le cure, e di serie B, per chi non ha possibilità economiche», inoltre «è sempre più difficile garantire negli ospedali tecnologie mediche innovative che consentano diagnosi migliori; è a rischio la qualità della manutenzione delle apparecchiature sanitarie; è sempre più limitata la crescita professionale».

«Migliorare il Ssn è un impegno di tutti»
Il Servizio Sanitario Nazionale, tengono a sottolineare, «è un valore per tutti gli italiani» e «concorrere a migliorarlo continuamente è un impegno di tutti: medici, infermieri, professionisti sanitari, pazienti, Istituzioni, industria. La sostenibilità del Ssn si realizza attraverso il miglioramento dell’efficienza e la sua valorizzazione, non con i tagli lineari. Un sistema sanitario moderno non può in alcun modo prescindere dall’impiego appropriato di innovazioni di processo e prodotto. Il Ssn deve garantire lo stesso livello di possibilità e qualità di cura a tutti i cittadini in Italia». «Offriamo il massimo del proprio impegno e collaborazione affinché si individuino misure di reale miglioramento dell’efficienza e razionalizzazione», fanno sapere infine le associazioni.

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